Videolezione sull'Esorcismo
La Chiesa Ortodossa Italiana ha istituito per la preparazione dei propri chierici, monaci e per i fedeli che vogliono approfondire la loro cultura religiosa una Università Teologica denominata: Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo per curare la preparazione accademica nella conoscenza dell’ortodossia antica e contemporanea, con particolari attenzioni alle tradizioni storiche, liturgiche, teologiche, scientifiche, sociali, economiche, sanitarie, umanistiche e culturali.
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lunedì 14 marzo 2022
Videolezione sull'Esorcismo
sabato 12 marzo 2022
Lezione di Esorcismo
Lezione di Esorcismo
Corso di ESORCISMO
LEZIONE N. 1
Videolezione sull'Esorcismo
Cari fratelli, domenica -
domenica 13 marzo
venerdì 11 marzo 2022
Ucraina - Documento Chiesa Ortodossa Italiana
Beati gli operatori di pace
perché saranno chiamati figli di Dio (Matteo. 5, 9)
Documento della Chiesa Ortodossa Italiana sulla Guerra in Ucraina
Mentre il mondo è preoccupato per l’invasione dell’Ucraina da parte dell’Armata Russa ha destato sconcerto l’intervento di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, che giustifica Putinn e la guerra da esso scatenata, ritenendola giusta, perché tesa a contrastare la deriva anticristiana dell’Occidente in mano alla lobby gay. Sono argomentazioni discutibili proprie di un potere che, succube di una dittatura, è costretto a compiacere il potere politico, né più né meno, di quello che fece il Patriarca Sergio che sostenne Stalin e il governo sovietico nella seconda Guerra Mondiale. Premesso che la guerra dovrebbe essere l'extrema ratio (se sono falliti i mezzi pacifici di soluzione della controversia) per risolvere una controversia tra Stati in sé sovrani, quella scatenata in Ucraina è carente sia di una "giusta causa" (iusta causa), che si ha e non è condotta neppure nei "modi legittimi", commisurati al fine della guerra (debitus modus).
Inferre autem bella finitimis et in cetera inde procedere ac populos sibi non molestos sola regni cupiditate conterere et subdere, quid aliud quam grande latrocinium nominandum est? Come chiamare una guerra fatta contro popoli inoffensivi, per desiderio di nuocere, per sete di potere, per ingrandire un impero, per ottenere ricchezze e acquistare gloria, se non un brigantaggio in grande stile? Agostino d’Ippona
Come affermato nel Codice di Diritto Canonico della Chiesa Ortodossa Italiana (Codex Canonum - approvato il 22 agosto 2019 con Bolla Apostolica "Codex Ecclesia Orthodoxa Italica" dal Santo Sinodo - prot. N. 14/19): La Chiesa Ortodossa Italiana crede, che compito dei cristiani è: «Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12,18) e che occorre adoperarsi per essere “costruttori di pace” (Mt 5,9) rendendo Gloria a Dio ed adoperandosi per la “pace agli uomini di buona volontà” (LC 2,14) . Anche se l'aspirazione cristiana è alla Patria celeste (Gal 4,26) il cristiano ortodosso è rispettoso della Patria terrena, verso la quale, come ci ha insegnato il teologo Tommaso d'Aquino il cristiano deve mostrare rispetto (pietas), devozione (cultus) e ubbidienza (officium) ed adoperarsi, affinché la Nazione sia governata secondo gli insegnamenti divini “come in Cielo, così in terra” (MT 6,10). La Chiesa altresì fa proprio il motto mazziniano di “Dio -Patria - Famiglia" di una comunità ancorata a solide virtù civiche verso i compatrioti, verso la Patria e verso Dio. La Chiesa Ortodossa Italiana pur auspicando la Pace non proibisce ai suoi figli di partecipare ad azioni belliche, se si tratta della difesa del prossimo e del ristabilimento della giustizia calpestata. La guerra è allora considerata come un mezzo obbligato, anche se odioso. Il patriottismo del cristiano ortodosso deve essere efficace. Esso si manifesta nella difesa della patria dal nemico, nel lavoro per il bene della patria, nella sollecitudine per l'organizzazione della vita del popolo, anche mediante la partecipazione al governo dello stato. Il cristiano è chiamato a custodire e a sviluppare la cultura nazionale e l'autocoscienza del popolo. La Chiesa Ortodossa Italiana reputa giusta la guerra quando è l'unico modo per soccorrere fratelli perseguitati la cui vita è messa in pericolo da nemici della vera fede perché come ci ricorda San Cirillo: «Cristo Dio nostro, che ci ha comandato di pregare per coloro che ci offendono e di far loro del bene, ha detto anche che nessuno di noi in questa vita può dimostrare un amore più grande di colui che dà la sua anima – la sua vita – per i suoi amici (Gv 15,13). Ecco perché noi sopportiamo con magnanimità le offese causateci come persone singole, ma nella comunità ci difendiamo l'un l'altro e siamo disposti a dare la nostra vita in battaglia per il nostro prossimo, affinché voi, dopo aver fatto prigionieri i nostri concittadini, insieme con i corpi non facciate prigioniere anche le loro anime, costringendoli a rinnegare la loro fede e a compiere atti contro Dio. I nostri soldati cristiani con le armi in pugno proteggono la santa Chiesa, proteggono il sovrano, nella cui santa persona venerano l'immagine del potere del Re del cielo, proteggono la patria, con la cui distruzione inevitabilmente cadrà l'autorità nazionale e vacillerà la fede evangelica. Ecco i preziosi doveri per i quali fino all'ultima goccia di sangue i soldati devono combattere, e se essi moriranno sul campo di battaglia, la Chiesa li canonizzerà tra i santi martiri e i loro nomi saranno ricordati e invocati nelle preghiere davanti a Dio». La Chiesa Ortodossa Italiana giudica contrario ai precetti biblici (Esodo 23,32 - Non farai nessun patto con loro, né con i loro dei.) l'alleanza con Stati che discriminano o perseguitano i cristiani o finanziano il terrorismo internazionale ai danni dei credenti in fedi diverse dalle loro e che sia lecito e doveroso combattere con “giusta indignazione” (La guerra deve essere condotta con «giusta indignazione», ma non con astio, avidità e concupiscenza - 1Gv 2,16) ma con un atteggiamento umano verso i feriti e i prigionieri perché il cristiano non deve lasciarsi “vincere dal male” ma deve tentare a vincere “con il bene il male» ( «Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male» - Rm 12,20-21)
La Chiesa Ortodossa ha sempre reputato grave peccato la guerra di attacco, mentre considera come giusta e legittima la difesa armata. In Ucraina si sta svolgendo una guerra civile tra ortodossi, essendo la Chiesa Ortodossa Russa la più grande realtà religiosa sia della Russia che dell’Ucraina.
Questa guerra, a nostro parere non è assolutamente lecita perché priva di iusta causa, che al contrario possono rivendicare gli ucraini in quanto si trovano in una situazione di legittima difesa a fronte di una aggressione armata al territorio e ai cittadini, compiuta da un altro Stato. Anche alla luce del debitus modus la guerra può essere combattuta soltanto entro limiti ben precisi e in questa prospettiva, ogni distruzione delle case, delle infrastrutture, i bombardamenti sui civili inermi e la l’uso sproporzionato della forza risultano indubbiamente immorali e contrarie alla dottrina cristiana.
Mons. Filippo Ortenzi
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana tel. +39 0621119875 – cell. +39 3917065512 email: chiesaortodossaitaliana@gmail.com Sito Web: www.chiesa-ortodossa.com Blog: https://italiaortodossaa.blogspot.com Facebook: www.facebook.com/chiesaortodossaitaliana Telegram: https://web.telegram.org/#/im?p=@voceortodossa Istgram: https://www.instagram.com/chiesaortodossa/ Twitter: https://twitter.com/Chiesa_O_I |
martedì 15 febbraio 2022
Corso di Esicasmo
Corso di Esicasmo
domenica 9 gennaio 2022
Corsi didattici 2022
Chiesa Ortodossa Italiana
Corsi didattici 2022
Accademia Ortodossa San Nicodemo L’Aghiorita
Corso Liturgia Pastorale
per corrispondenza con tesi e colloquio finale, obbligatorio per chi vuole accedere al clero al Diaconato per i fedeli al Sacerdozio per il clero proveniente da altre giurisdizioni ecclesiali. L’Accademia fornisce tutto il materiale didattico, sia in libri che in pdf.
Corso Diritto Canonico
per corrispondenza con tesi e colloquio finale per chi vuole essere riconosciuto Procuratore Giudiziale presso i Tribunali Ecclesiastici della Chiesa (chi ha frequentato il corso e lo desidera, può essere ordinato all’ordine minore di Lettore) o i cultori del diritto interessati a conoscere il diritto ecclesiastico, il diritto disciplinare, il diritto matrimoniale o le prassi in uso per la postulazione dei Santi nella nostra Chiesa.
Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo
Corso Storia, Teologia e Spiritualità Ortodossa
corso online più materiale didattico. Obbligatorio per i Diaconi che vogliono accedere al Sacerdozio. E’ aperto anche al clero di altre giurisdizioni ecclesiali o a fedeli che vogliono approfondire la spiritualità ortodossa. Si ottiene un Attestato dopo aver presentato una tesina su un argomento del Corso e superato un apposito esame.
Corso di Esicasmo
Corso aperto a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza della preghiera del cuore e le tecniche della meditazione ortodossa. Sarà online e verrà fornito anche materiale didattico. Si ottiene un Attestato dopo aver presentato una tesina su un argomento del Corso e superato un apposito esame.
Corso per Esorcisti
Riservato ai membri del clero, eccezionalmente potranno essere ammessi sacerdoti di altre giurisdizioni ecclesiali che ne facessero richiesta o cultori della materia (a discrezione del Senato Accademico). Il corso è online con materiale didattico. Si ottiene un Attestato di Esorcista dopo aver superato un apposito esame.
ISCRIZIONE AI CORSI
Coloro che volessero partecipare ad un Corso delle nostre strutture accademiche possono scrivere, se è un Corso dell’Accademia a: accademia.ortodossa@gmail.com
se è un Corso dell’Università San Giovanni Crisostomo a: unisangiov.crisostomo@gmail.com
oppure a: chiesaortodossaitaliana@gmail.com
Per i Corsi non c’è una tassa d’iscrizione, chi vuole partecipare ad un Corso può richiedere la scheda d’adesione agli indirizzi sopra elencati.
Tuttavia per le spese di stampa, spedizione libri, tessera adesione, segreteria eccetera, si richiede un’offerta libera di almeno 150 euro per un Corso o almeno 100 cadauno se si vuole partecipare a più corsi.
Alla domanda va allegato copia del bonifico effettuato sul conto corrente bancario: C.C.B. 103887904 – intestato a Chiesa Ortodossa Italiana
IBAN: IT59H0200805218000103887904
CAUSALE: Offerta per corso/i … (specificare)
Mons. Filippo Ortenzi
venerdì 3 settembre 2021
Commemorazione delle Vittime di Beslan
Cagliari
Commemorazione delle Vittime di Beslan
Mercoledì 1 settembre, presso la sede della Parrocchia Sant'Efisio di Cagliari, della Chiesa Ortodossa Italiana, e con la presenza di padre Roberto Pinna, presbitero ortodosso e Console Onorario della Repubblica della Ossezia del Sud , si è svolta la cerimonia di commemorazione dei Martiri di Beslan.
Nel 2004 un gruppo di 32 terroristi islamici ceceni sequestrarono 1200 tra bambini e insegnati della scuola n. 1 della città osseta di Beslan. Dopo tre giorni negli scontri con le forze di sicurezza russa perirono 334 ostaggi (dei quali 186 bambini) e 700 feriti tra gli ostaggi, oltre 11 morti e 30 feriti tra le forze di sicurezza russe, ulteriori 10 tra poliziotti, civili e soccorritori. Nello scontro furono uccisi 31 dei 32 terroristi islamici ceceni. Dopo questo fatto di sangue gli osseti, dove la minoranza islamica era assai numerosa, abbandonarono in massa l'Islam per aderire alla Chiesa Ortodossa Russa.
Dopo l' esecuzione dell' inno ufficiale della Repubblica, la lettura di brani poetici a cura della dott.ssa Alessandra Sorcinelli e del dott. Franco Carta, il Parroco ha svolto una preghiera per i defunti.
Commossa la partecipazione dei fedeli e Amici presenti.
Al termine della cerimonia l'artista Dadi Isabelle D'Angelo ha donato un suo bellissimo quadro.
lunedì 16 agosto 2021
Perché sugli UIGURI hanno ragione i cinesi
Perché sugli UIGURI hanno ragione i cinesi
Come è noto nella regione cinese del XinJiang (Nuova Frontiera) abita una popolazione d'origine turca e religione islamica, quella degli uiguri (46% della popolazione), nonché anche altre minoranze islamiche come kirghisi, hui, uzbechi, dongxiang e kazachi, per un totale del 55% della popolazione. Dal 2015 la Cina ha promosso una dura repressione contro il terrorismo islamico jihadista dell'ETIM - Movimento Islamico del Turkestan Orientale e del Partito Islamico del Turkestan, i quali nei primi decenni del secolo sono stati responsabili di numerosi atti terroristici, come quello di piazza Tienanmen a Pechino del 2013 (5 morti e 38 feriti), di 197 morti nel 2009 e dell'assalto al commissariato di polizia di Khote nel 2010 e numerosi altri attentati all'inizio della seconda decade del secolo, tra i quali ricordiamo quello di Kashgar che provocò la morte di 19 persone. L'islam uiguro è salafita, sunnita ed uno dei più fondamentalisti del pianeta e soltanto una dura repressione con rieducazione di massa e programmi di de-islamizzazione ha fatto si che la Cina sia l'unico paese al mondo dove è stata applicata una efficace lotta contro il terrorismo islamico. Poiché tale politica si è rivelata vincente, le demoplutocrazie capitaliste non la dovrebbero condannare ma, semmai studiare e riproporre dove il pericolo islamico è più incombente (ad esempio nelle banlieue parigine, nel Londestan britannico ecc). Ci sarà un motivo perché NESSUN leader politico e religioso islamico si è permesso di attaccare la Cina per sostenere la causa uiguri, né il Re dell'Arabia Saudita Salmān bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd né il neo-califfo turco Recep Tayyip Erdogan, né il Grande Imam di Al-Azhar Muḥammad Aḥmad al-Tayyib, massima autorità religiosa sunnita e neppure il Grande Āyatollāh Seyyed Alī Ḥoseynī Khāmeneī massima autorità religiosa sciita. Stranamente l'unico leader religioso al mondo che si batte per la causa islamica in Xinjiang è George Mario Bergoglio, noto anche come Papa Francesco, il quale mentre si da da fare per difendere minoranze islamiche jihaidiste tipo gli uiguri in Cina o i rohingya in Myanmar, sembra disinteressarsi completamente della sorte dei cristiani perseguitati o discriminati, in particolar modo dai regimi islamici. Ha destato perplessità ad esempio che, neppure da Capo di Stato, oltre che da leader religioso, abbia protestato per la sacrilega trasformazione della Basilica di Santa Sofia in Moschea ad Istanbul e sia rimasto in silenzio (al pari delle democrazie occidentali, Italia compresa, e della stampa nostrana) sulla polizia etnica e le stragi di cristiani armeni in Nagorno Karabakh all'inizio dell'anno ad opera dell'esercito azero supportato da milizia jihaidiste siriane fatte appositamente affluire dal governo turco o al genocidio in atto nel Tigrè da parte dell'esercito etiope del governo di Abiy Ahmed Ali supportato da quello eritreo (dove i diritti umani vengono rispettati meno che nella famigerata Corea del Nord), contro il popolo tigrino. Forse perché Santa Sofia era sede del Patriarcato di Costantinopoli-Nuova Roma, e gli armeni e i tigrini sono ortodossi? Come mai questo interesse alla difesa dell'Islam e disinteresse a quella dei cristiani è un mistero, ma d'altra parte a Dubai nel 2019 ha firmato col Grande Imam di Al- Azhar un documento comune nel quale si sostiene una vera e propria eresia, e cioè che il Dio Cristiano (la Santissima Trinità) e quello islamico (Allah) sono la stessa divinità (non mi risulta che i musulmani abbiano accettato la Trinità come loro Dio, forse i cattolici hanno accettato Allah ….?). Ritorniamo allo XinJiang, è bene ricordare che nel 1933 fu fondata la Repubblica Islamica del Turkstan Orientale (o Uyghurstan) e la prima azione che fece questo regime fu quella di sterminare le minoranze religiose cristiane e induiste. Le truppe dell'emiro uiguro Amir Abdullah Bughra ammazzarono o espulsero i missionari svedesi presenti a Yarkand, chiusero, distrussero o trasformarono in moschee le poche decine di chiese luterane o ortodosse presenti nel territorio (prima dell'islamizzazione gli uiguri erano cristiani della chiesa nestoriana). I cristiani, che erano poche migliaia, furono torturati, costretti ad abiurare e se non lo facevano, venivano decapitati. Furono migliaia di cristiani uiguri e kirghisi assassinati nel nome dell'Islam in XinJiang, dove il cristianesimo che stava rinascendo fu completamente estirpato. All'inizio del secolo scorso furono migliaia gli uiguri che ritornarono alla cristianità, tra questi ricordiamo Johannes Avetaranian (Mohammed Shukri) un discendente del profeta Maometto che dopo aver abbracciato il cristianesimo ne fu uno dei massimi propagandisti. L'estremismo uiguri fu feroce non soltanto verso i cristiani, ma anche contro i commercianti indiani di religione indù presenti in gran numero nelle città e soprattutto contro le donne che avevano sposato degli infedeli che furono tutte trucidate. Va segnalato altresì l'odio degli uiguri contro i cinesi che causarono stragi non soltanto di cinesi pagani di etnia Han ma si scatenò anche contro quelli musulmani di etnia Hui. I movimenti separatisti e terroristi islamici uiguri, che si finanziano attraverso il traffico di droga e hanno migliaia di combattenti nelle file terroriste islamiche in Siria e Afghanistan, vedono nella Repubblica Islamica del Turkestan Orientale il modello da seguire e restaurare. Ma forse della difesa dei pochi cristiani lì presenti al Papa non interessa nulla. Va rilevato che, al contrario del governo islamico uiguro che distrusse tutte le chiese cristiane e templi indù o cinesi della regione, la Repubblica Popolare Cinese pur essendo comunista e atea, rispetta le minoranze religiose molto di più di quanto lo farebbe una eventuale Repubblica Uiguri. Che la posizione cinese verso gli uiguri non sia di persecuzione religiosa lo dimostra il fatto che nella regione esistono ben 24.000 moschee (delle quali oltre 15.000 uiguri le altre hui, kirghise, kazache, uzbeche, dongxiang, tagike ...). Templi e chiese di altre religioni sono altresì tollerate, le minoranze tibetane e mongole ad esempio dispongono di 40 templi buddhisti lamaisti, e vi sono anche 51 chiese (24 protestanti, 25 cattoliche e 2 ortodosse) per i circa 50.000 cristiani ivi residenti. Ambedue le Chiese ortodosse sono state ricostruite, grazie anche a rapporti più distensivi tra la Russia e la Cina, alla fine del XX secolo, una è a Ürümqi (capitale del XinJiang) che serve i 3.000 fedeli e l’altra a Ghulja, nella Prefettura Autonoma Kazaka di Yili, quest’ultima ricostruita dal governo cinese, per i 5.500 fedeli, tutte e due servono cittadini di etnia russa, (uiguri cristiani dopo le stragi della prima metà del secolo sembra non esistano più). Ambedue le chiese sono state ricostruite in località dove furono distrutte da quella furia islamica salafita uiguri e, che incautamente alcuni regimi occidentali e leader religiosi cristiani rischiano di favorirne il ritorno. Una domanda sorge spontanea: siamo sicuri che i 50.000 cristiani del XinJiang, che oggi il governo cinese difende non farebbero la fine dei cristiani e induisti che nel 1933 furono completamente sterminati dal governo islamico uiguri? Io non ne sono sicuro e penso che la sicurezza dei cristiani locali sia maggiormente garantita dal Governo Cinese.
Corso per Esorcisti
Corso per Esorcisti L'Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo sta organizzando un Corso per Esorcisti. Il Corso è rivolto ai me...
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Attestati Accademici alla prof. Tiziana Coppola e all'avv. Marco Tarelli La professoressa Tiziana Coppola , brindisina, diaconessa del...
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Corso per Esorcisti L'Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo sta organizzando un Corso per Esorcisti. Il Corso è rivolto ai me...
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Richiesta di iscrizione ai Corsi Accademia Ortodossa “San Nicodemo L'Aghiorita” email: accademia.ortodossa@gmail.com () Corso Liturgia ...