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mercoledì 26 agosto 2020

CANONICITA' e ORTODOSSIA


 CANONICITA' e ORTODOSSIA

 
L'essenza dell'essere ortodossi è seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo come:
(a) Nelle proclamazioni dogmatiche dei Sette Concili Ecumenici
(b) Essere organizzati in un corpo ecclesiale in comunione spirituale (formale o meno) con tutti i rami che sono rimasti fedeli allo stile di vita cristiano ortodosso sia nell'insegnamento che nella pratica
(c) Nei vescovi che detengono una successione ininterrotta. Ciò significa che la successione apostolica è sempre radicata nella tradizione apostolica, non una mera imposizione indipendente delle mani.
Far parte di un particolare ramo o Sinodo o portare etichette prestigiose non rende ortodossi o "canonici". Ciò è particolarmente cruciale, poiché alcune parti dell'Ortodossia nei tempi moderni sembrano aver cambiato la comprensione ortodossa del canonico in una nuova versione del papato. La loro definizione di Ortodossia si concentra sull'essere riconosciuti, ad esempio, dal Patriarca di Costantinopoli (come se fosse una sorta di papa orientale), mentre non esiste una regola del genere nell'intero Diritto Canonico (PEDALION [“Timone”]). Sembra che abbiano adottato l'ecclesiologia romana corrotta facendo dipendere la legittimità o la canonicità dal riconoscimento da parte di un particolare Patriarca o Papa. Questo concetto "neo-papale" non ha precedenti storici nell'Ortodossia e contraddice secoli di tradizione orientale ai tempi dei Santi Apostoli.
Cercare un riconoscimento mondano agli occhi degli uomini e di un mondo decaduto semplicemente enfatizzando l'entità giuridica e amministrativa della chiesa invece della vera unità dell'ortoprassi , è spiritualmente dannoso, completamente falso e per niente ortodosso. La formazione di sedicenti conferenze o assemblee in mutuo riconoscimento con lo scopo di denunciare gli altri o di proclamarsi come le uniche istituzioni legittime, esemplifica il grave peccato di "condannare il proprio fratello e la propria sorella" (Preghiera di Sant'Efraim). 
Qual è la nostra chiamata in questa situazione? - Per rimanere fedeli, amorevoli e compassionevoli, non possiamo unirci a tali sforzi empi. Vivere la fede ortodossa deve essere molto importante per noi. Assaltare gli altri è contrario alla santa fede ed è estremamente peccaminoso.
Continuiamo a vivere come cristiani sinceri, compassionevoli, inclusivi e accoglienti che obbediscono ai comandi del Vangelo mentre invitiamo quelli "di buona volontà" (Luca 2:14) a unirsi a noi. Speriamo e preghiamo che i cuori delle menti mondane, attraverso la grazia di Dio, vengano trasformati per capire cosa significa essere ortodossi nella sua essenza. La verità sarà rivelata: dove prevalgono fede e pratica, c'è l'Ortodossia. Più questo è compromesso, più lo stile di vita ortodosso è assente, nonostante ogni pretesa di legittimità e i muri spirituali che sono stati creati con mezzi artificiali e aspirazioni secolari.


Chiesa Apostolica Orientale

domenica 16 agosto 2020

Obolo di San Paolo

Obolo di San Paolo

dal Codex Canonum - Codice di diritto Canonico 
 della Chiesa Ortodossa Italiana
approvato il 22 agosto 2019 con Bolla Apostolica "Codex Ecclesia Orthodoxa Italica" dal Santo Sinodo 
(prot. N. 14/19)


Canone 111 - Obolo di San Paolo
Comma 1) Al fine di sostenere materialmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo e sostenere le attività di carità ed apostolato della Chiesa una volta l'anno, l'ultima domenica di giugno, le comunità ecclesiali provvederanno, a raccogliere delle offerte da mandare alla cassa centrale della Chiesa per le necessità filantropiche e pastorali secondo le disposizioni impartite dalla Cancelleria della Chiesa e dal vescovo del luogo.
Aiutate la Chiesa con la vostra offerta
C.C.B. 103887904 - intestato a Chiesa Ortodossa Italiana

IBAN:  IT59H0200805218000103887904

CAUSALE: Contributo volontario per l'attività della Chiesa Ortodossa Italiana

sabato 8 agosto 2020

La fede al tempo del Covid

La fede al tempo del Covid
Viviamo in un'epoca dove la fede si piega dinnanzi a un male invisibile. Una metamorfosi epidemiologica che sconvolge e deprime la società civile e religiosa.
La costrizione e i vincoli sociali imposti dall'emergenza, isolano l'uomo e la sua psiche, rendendola schiava della solitudine economica e sociale, ma soprattutto spirituale.
È umano pensare di essere soli, ma continuare a pensarlo è diabolico.
È proprio in questo momento che la nostra fede deve portare la nostra mente e il nostro corpo a prostrarci dinnanzi al Signore e utilizzare il rigore del silenzio e della solitudine per pregare e udire così le parole che Dio ci vuole pronunziare.
Solo così possiamo imparare a amare, a ascoltare il prossimo, a servire senza conflitto alcuno, a prostrarci dinnanzi al creato e alla sua intera umanità.
Non parlo di un sogno irrazionale, ma di una cosciente e razionale devozione verso il prossimo che spesso sta al di là del muro ma che ha comunque bisogno di essere ascoltato.
Solo rendendoci conto che siamo tutti alla pari, possiamo accorgerci che non esiste gerarchia se essa non è accompagnata dall'amore fraterno che solo il Signore ci può insegnare.
Padre Paolo Roberto Manca
Operatore 118 e Gran Priore della Confraternita Scout Ortodossi d'Italia



Attestati Accademici

Attestati Accademici  alla prof. Tiziana Coppola e all'avv. Marco Tarelli La professoressa  Tiziana Coppola , brindisina, diaconessa del...