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sabato 21 gennaio 2023

UNIVERSITA’ San Giovanni Crisostomo


UNIVERSITA’ San Giovanni Crisostomo e ACCADEMIA San Nicodemo l’Aghiorita

aperte sedi distaccate a Brescia, Catania e al Cairo (Egitto)

cresce l’attenzione sulle  strutture formative della Chiesa Ortodossa Italiana




La Chiesa Ortodossa Italiana, per la formazione del Clero e dei laici utilizza due strutture accademiche: l’Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghiorita e l’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo. Per doverosa informazione precisiamo che gli Attestati rilasciati dalle nostre strutture accademiche hanno valore unicamente interno alla Chiesa e non sono riconosciuti dal Miur essendo attestati unicamente attinenti alla sfera religiosa.

Il Codex Canonum delle Chiesa Ortodossa Italiana regola le strutture accademiche della Chiesa al Titolo V – Strutture Accademiche e Ministero della Parola dove sono regolate da ben tre canoni:


Canone 40 – Strutture Accademiche della Chiesa


Comma 1) È diritto della Chiesa Ortodossa Italiana istituire e dirigere strutture accademiche, che contribuiscono ad una più profonda cultura degli uomini e a una più piena promozione della persona umana e altresì ad adempiere alla formazione religiosa del Clero e dei fedeli.

Comma 2) Coloro che in qualunque istituto di studi promosso dalla nostra Chiesa insegnano discipline teologiche, devono avere il mandato della Cancelleria della Chiesa, sentito l'Arcivescovo Metropolita.

Comma 3) Le strutture accademiche promosse dalla Chiesa con seminari e facoltà ecclesiastiche sono: l'Accademia Ortodossa San Nicodemo L'Aghiorita e L'Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo. Inoltre per la promozione della cultura l'Accademia San Nicola di Myra. Dette strutture accademiche sono promosse direttamente dalla Chiesa e fanno parte dei canoni successivi.

Comma 4) Nessuna università o facoltà, che non sia stata eretta o approvata dal Santo Sinodo, può validamente conferire gradi accademici con effetti canonici nella Chiesa Ortodossa Italiana.

Comma 5) Le strutture accademiche possono essere promosse anche dalle Diocesi e dagli Esarcati, nonché dalle Congregazioni Religiose od altre strutture della Chiesa purché debitamente autorizzate dal vescovo territorialmente competente.

Canone 41 - Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghiorita

Comma 1) L'Accademia Ortodossa San Nicodemo L'Aghiorita è la struttura Teologica della Chiesa Ortodossa Italiana per la preparazione dei propri chierici, monaci e per i fedeli che vogliono approfondire la loro cultura religiosa al fine di curare la preparazione accademica nella conoscenza dell’ortodossia antica e contemporanea, con particolari attenzioni alle tradizioni storiche, liturgiche, teologiche, scientifiche, sociali, economiche, sanitarie, umanistiche e culturali.

Comma 2) Dall’Accademia, che potrà avere succursali in tutte le Diocesi ed Esarcati, dipenderanno:

a) le Scuole di musica sacra,

b) le Scuole d’arte e di mestieri,

c) i Seminari teologici per la preparazione dei chierici, dei monaci e dei catechisti.

Comma 3) L’Accademia costituirà Seminari teologici per la preparazione del personale monastico nel settore dell’assistenza sociale, dell’educazione religiosa e del restauro del patrimonio artistico ed ecclesiastico, come anche delle Scuole di Musica Sacra per i cantori ecclesiastici; dei corsi religiosi per catechisti e per la direzione spirituale dei monaci.

Comma 4) L’Accademia è retta da Statuti propri.

Comma 5) La carica di Rettore e del Segretario Generale dell’Accademia ha validità novennale ed è rinnovabile.

Comma 6) Il Rettore ed il Segretario Generale dell’Accademia provvederanno alle nomine ed alla strutturazione di ogni Scuola, Facoltà e relative succursali costituite dall’Accademia.

Comma 7) L’Accademia per le attività statutarie potrà aprire un conto corrente ed editare materiale didattico specifico.


Canone 42 - Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo


Comma 1) La Chiesa Ortodossa Italiana ha istituito per la preparazione dei propri chierici, monaci e per i fedeli che vogliono approfondire la loro cultura religiosa una Università Teologica denominata: Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo per curare la preparazione accademica nella conoscenza dell’ortodossia antica e contemporanea, con particolari attenzioni alle tradizioni storiche, liturgiche, teologiche, scientifiche, sociali, economiche, sanitarie, umanistiche e culturali.

Comma 2) Dall’Università, che potrà avere succursali in tutte le Diocesi ed Esarcati, dipendono le Facoltà di Teologia, Diritto Canonico, Scientifiche, Sociali, Sanitarie, Umanistiche e di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Comma 3) L’Università è retta da Statuti.

Comma 5) La nomina del Rettore e del Segretario Generale dell’Università ha validità novennale ed è rinnovabile.

Comma 6) Il Rettore ed il Segretario Generale dell’Università provvederanno alle nomine ed alla strutturazione di ogni Facoltà e relative succursali.

Comma 7) L’Università per le attività statutarie potrà aprire un conto corrente ed editare materiale didattico specifico.

Rettore delle strutture accademiche della Chiesa è Sua Beatitudine dott. Filippo Ortenzi, arcivescovo metropolita e Pro-Rettore il dott. ing. prof. padre Ambrogio Giordano. Vice Rettore dell’Università e responsabile del Dipartimento Storico Religioso è il dott. Massimo Giusio, corepiscopo della Diocesi di Torino, saggista, scrittore, autore del libro Elementi di Teologia Ortodossa (edizioni ABE ACCADEMIA) che vi consiglio di acquistare perché una concisa trattazione del pensiero teologico e patristico, dell’escatologia e della vicenda storica, della spiritualità e della vita pastorale e liturgica dell’Ortodossia.

Dopo la sede distaccata di Foggia, diretta dall’ing. Ambrogio Giordano, sono state attivate le sedi di Brescia, diretta dal dott. Giovanni Pietro Alborghetti e del Cairo (Egitto) diretta da Abuna Mina Tawfik. Le sedi di Foggia e Brescia hanno ultimamente dato dei riconoscimenti accademici rispettivamente a San Giovanni Rotondo e a Brescia. 

In quest'ultima sede si è anche costituito un Senato Accademico locale del quale fanno parte:

Dott. Giovanni Pietro Alborghetti Libero professionista- imprenditore 

Dott. Chanan Gardi designer - stilista 

Prof. Alessandro Janovitz Docente in pensione matematica pura

politecnico di Milano 

Dott. Giovanni Paolo Alborghetti Libero professionista ora in pensione 

Dott. Dario Peroni Imprenditore e pilota porsche senior

Prof. Pietro Luigi Sangalli Insegnante scuole superiori

Dott. Mauro Noventa Imprenditore 

Dott. Maurizio Bertazzoli Funzionario di banca 

Rev. Don Paolo Marzi Sacerdote - Dottore in biologia 


Riguardo l'Accademia è stata attivata, una sede distaccata a Catania, diretta da mons. dott. Nicola Talluto.


Per coloro che volessero intraprendere un percorso vocazionale consigliamo di iscriversi al Corso di Liturgia Pastorale dell’Accademia (email: accademia.ortodossa@gmail.com)  il cui piano di studi è il seguente:


Dispensa 1– Il Canone della Chiesa Ortodossa Italiana
Il Canone della Chiesa Ortodossa Italiana

La septuaginta
Giurisdizione Canonica e Organizzazione Periferica della Chiesa Ortodossa Italiana
Lezione sul Padre Nostro

Dispensa 2– Clero e Diaconato

Il Clero e gli Ordini Sacri

I Chierici (Clero – Ordini Sacri – Incardinazione - Episcopato – Presbiterato)

I vescovi possono sposarsi?  

Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo 

Significato di alcune parole usate nella lezione
Il Diaconato e gli ordini minori Diaconato

Intervista sul Diaconato femminile 

Ipodiaconato

Lettorato 

Cantore

Accolitato

I collaboratori del sacerdote – il catechista – il sacrestano


Dispensa 3– Doveri dei Chierici e Leggi Ecclesiastiche

Elezione e nomina dei membri del Clero

Dovere dei Chierici
Escardinazione
Perdita dello Stato Clericale Reductio ad statum laicalem
Dei diritti e delle pene La legge ecclesiastica 

Obblighi e diritti dei fedeli 

Le Sanzioni ecclesiastiche 

Delitti contro la fede, l’unità, la libertà e l’autorità della Chiesa

Delitti ecclesiastici specifici 

Sul matrimonio del Clero Se i Vescovi sono i successori degli Apostoli perché Gesù li scelse prevalentemente tra gli uomini sposati – gli Apostoli

Dispensa 4– Liturgie

Le Liturgie Nuovo Testamento - Tradizioni
L'Ortodossia Occidentale I Riti Occidentali
La Liturgia nella Chiesa Apostolica
La Liturgia - Storia delle Origini
Divina Liturgia in Rito Gallicano Italico

Dispensa 5– La Liturgia di San Giovanni Crisostomo

San Giovanni Crisostomo
Da Santi e Beati e Vikipedia 

Breviario Liturgico 

Liturgia di Preparazione 

Liturgia dei Catecumeni 

Liturgia dei fedeli

Esposizione dottrinale della Divina Liturgia
Proskomedia o Liturgia della preparazione 

Liturgia dei catecumeni 

Liturgia dei fedeli 

Santa Comunione 

La Liturgia di San Basilio il Grande -

Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo in uso nella Chiesa Ortodossa Italiana


Dispensa 6– Le Benedizioni

Le Benedizioni 

Le benedizioni nel Codex Canonum 

Le benedizioni nei testi sacri  

Le benedizioni nella vita della Chiesa -
Le Benedizioni nella vita della Chiesa Celebrazione delle benedizioni 

- i segni proposti nelle celebrazioni 

- Modo di unire la celebrazione della benedizione con altre celebrazioni o con altre benedizioni 

- Benedizione delle Case 

Rito della Benedizione della Casa (Breve - Pasquale - Ordinario) 

- Rito benedizione nuova casa (russo) 

- Benedizione della famiglia 

Benedizione della Famiglia (a casa - durante la Divina Liturgia - per la festa della Sacra Famiglia)

Dispensa 7– Unzione degli Infermi e preghiere di guarigione

Il Sacramento dell'Unzione degli infermi
L'Unzione degli Infermi
La Parabola del Buon Samaritano
La guarigione dei malati nella religione ebraica
Preghiera all'Angelo custode
La Benedizione dei malati
Letture e preghiere di guarigione
Preghiere e benedizioni di guarigione
I segni delle Benedizioni
Preghiere contro le epidemie
Il Ministero di Guarigione

Dispensa 8– Benedizioni mensa – animali – acque …

Benedizione Sacerdotale (ebraismo)
La Benedizione Apostolica - Vescovile e Sacerdotale
La Benedizione dei frutti dei campi
La Benedizione della Mensa
La Benedizione dei cibi, bevande od altre cose
La Benedizione degli Animali
La Benedizione del mare - laghi - sorgenti …
Grande santificazione delle acque
Piccola santificazione delle acque
Gloria - Krsna Slava - Battesimo di Gloria

Dispensa – Benedizione Icone – Glorificazione – Consacrazione ….

Le Benedizioni al termine di una processione
Benedizione delle Icone
Rito di Glorificazione di un Santo
Rito di consacrazione del Sacro Myron (Olio santo)
Rito di consacrazione di una chiesa
L'Inno Akathistos
De Vera Religione di Sant'Agostino

Dispensa - Numero monografico su San Basilio il Grande

San Basilio il Grande
Contributi alla Liturgia
Apolitikion - Troparion - Kontakion
Citazioni di San Basilio il Grande
Divina Liturgia di San Basilio il Grande

Dispensa n. 11 - La Settimana Santa

La Domenica delle Palme
Liturgia dei Doni Presantificati

Grande e Santo Lunedì
Grande e Santo Martedì
Grande e Santo Mercoledì
Grande e Santo Giovedì
Grande e Santo Venerdì
Grande e Santo Sabato
La Santa Pasqua
Divina Liturgia Pasquale (Rito Gallicano Italico)

Dispensa n. 12 - Monachesimo

La Vita Consacrata

Il Monachesimo
I Monaci
Gli Oblati
L'Organizzazione Monastica
Esclaustrazione, Espulsione, Dimissione dallo stato religioso
Monachesimo e testi sacri
Inizi del Monachesimo Cristiano
Regola della Congregazione degli Antoniani

Dispensa n. 13 – Battesimo e Crismazione

I riti di adesione e confermazione alla fede ortodossa
Il Catecumenato
Il Battesimo
La Crismazione

Dispensa – Santi Doni e Antidoro

I Santi Doni (Eucarestia)
L'Eucaristia nei testi sacri
Dalla Catechesi Mistagorica di San Cirillo
Rito della comunione agli ammalati in casa
L'Antidoro
Rito Santa Liturgia di San Giacomo di Gerusalemme

Dispensa n. 15 - La Riconciliazione o Confessione

Il sacramento della Confessione o Riconciliazione
La confessione e il perdono nell'Antico Testamento
Pentimento e confessione - Introduzione
Tertulliano - De Poenitentia
Curato d'Ars - L'esame di coscienza
La preparazione alla confessione
Preghiere di pentimento
Mistero del pentimento (confessione)
Il Mistero della Penitenza (Sigillo Sacramentale)
Il Padre Spirituale (Confessore)
La Confessione generale
L'Assoluzione dei Peccati

La penitenza


Dispensa n. 16 - Il Matrimonio

Il Matrimonio (incoronazione)
Il Matrimonio nei Canoni della Chiesa Ortodossa Italiana
Il fidanzamento
Cause di annullamento del matrimonio
Seconde e terze nozze
Il Matrimonio Misto

I Testimoni
Rito del Fidanzamento
Divina Liturgia - Rito del Matrimonio


Dispensa n. 17 - I Riti e norme sulle Esequie - Ordo Exequiarum

L'accompagnamento al trapasso
Rito della deposizione nella bara
L'Officio delle esequie
Trisagio dei defunti
Sepoltura
Casi nei quali può essere negato il rito delle esequie
Celebrazioni in ricordo del defunto (Parastas)
Colletta per i defunti (Div. Liturgia S.Giv. Crisostomo)
Officio del Funebre (Panichida)
Preghiere per i defunti

Dispensa n. 18 - Sacramentali

I Sacramentali
Sacramentali domestici
Sale santificato
Acqua benedetta
Crocifisso benedetto

Preparazione del pane eucaristico (Prosfora)


Dispensa n.19 – Canone e Tempo

Studio storico-teologico sul Canone Biblico

In Quel Tempo – Il problema del tempo - Liturgia e tempo per un cristiano ortodosso di Roberto Pinna


Dispensa n. 20 – Codex Canonum


Ulteriori Dispense:

> Divina Liturgia in Rito Gallicano Italico

> Il Ruolo dei Diaconi nella Chiesa Ortodossa

> Salmi Tipici e Preghiere

> La Preghiera e l'Officio dei Salmi Tipici

> Divina Liturgia Natività di Maria (8 settembre)

> Divina Liturgia con Trisagio dei defunti

**** + aggiornamenti continui ai corsisti

   


Per informazioni sui corsi dell’Università

  • Storia, Teologia e Spiritualità Ortodossa

  • Esorcismo

  • Esicasmo

scrivete a: unisangiovcrisostomo@gmail.com    


Per informazioni sui corsi dell’Accademia

  • Liturgia Pastorale

  • Diritto Canonico della COI

scrivete a: accademia.ortodossa@gmail.com  


venerdì 16 dicembre 2022

Perché il 25 dicembre è una festa cristiana

 Perché il 25 dicembre è una festa cristiana



Nei testi sacri la nascita di Gesù è riportata soltanto da due dei quattro Vangeli riconosciuti canonici dalla cristianità, e precisamente  dai Vangeli secondo Matteo e Luca, dove però non è presente la data precisa (giorno, mese ed anno). Nei primi secoli i cristiani festeggiavano solitamente la nascita in Cielo di Gesù (Pentecoste) più che quella terrena e la prima testimonianza della festa del Natale ricadente il 25 dicembre risale ad un antico almanacco del 354 d.C. (*1). Oggi, leggendo la stampa laica e, talvolta anche quella cattolica, sembre acquisita quale verità storica quella che la scelta del 25 dicembre sia dovuta alla cristianizzazione della popolare festa pagana del “Sole vittorioso” (Sol invictus), nella certezza che era più facile far cambiare religione ai cittadini dell’Impero mantenendo e cambiando nome alle feste che erano già abituati a celebrare. In tal senso il 25 dicembre, giorno del solstizio d’inverno (notte più lunga dell’anno, dopo la quale le ore di luce aumentano a scapito del buio). “Sempre in quel periodo i romani celebravano i saturnali per onorare Saturno, dio dell’agricoltura: si tratta di una festa in cui il Sole rinato era segno dell’approssimarsi della primavera portatrice di nuovi frutti, e per questo ci si scambiava ricchi doni tra amici e parenti.”.  Per la verità va evidenziato che il solstizio d’inverno cade il 21 e non il 25 dicembre, anche se  25 dicembre si festeggiava nelle varie località dell’Impero sia la festa di Mithra (divinità proto-indo-iranica del Sole, dell’amicizia, dell’onestà e dei contratti secondo la religione zoroastriana, ancora venerato nella religione induista in quanto presente nei Veda) che quella di Saturno, in quanto il calendario giuliano, fissato da Giulio Cesare il 45 a.C. faceva cadere la Bruma (Saturnalia) il 25 dicembre, giorno solstiziale che segnava la fine delle giornate più buie e dopo il quale, grazie alle divinità solari, la giornata iniziava ad allungarsi. Tale festa era stata proclamata dall' imperatore Aureliano nel 274, anno durante il quale in tale data  aveva fatto edificare un grandioso tempio in un tempo nel quale le comunità cristiane già festeggiavano da tempo il Natale il 25 dicembre e, semmai potrebbe essere che i pagani abbiano cercato di paganizzare una festa molto popolare tra le emergenti comunità cristiane.  Verso il 350 d.C. il vescovo di Roma,  Papa  Giulio I, dichiarò il 25 dicembre quale anniversario della nascita di Gesù e tale data fu accolta da tutto il mondo cristiano (ad eccezione degli Armeni che la festeggiano il 6 gennaio, quando noi festeggiamo l’Epifania). Secondo un’opinione diffusa e attualmente considerata attendibile, Papa Giulio I, al fine di dare continuità ad un’antica tradizione e continuità tra le vecchie e la nuova religione, trasformò il Dies Natalis Soli Invictis dei pagani, festa dedicata alla nascita del Sole (Mithra), introdotta a Roma da Eliogabalo, imperatore dal 218 al 222, (per non parlare del dio sole Aîon, figlio della vergine Kore, del dio siriano El-Gabal, del dio greco Elios etc. i cui culti erano diffusi nell’Impero, in Persia ed Arabia o ai culti solari delle popolazioni germaniche dell’Europa del Nord dove sostituì la Festa della Yule, che si festeggiava il 21 dicembre) nel Natale cristiano, dal momento che Gesù rappresenta la vera luce. D’altra parte nelle Sacre Scritture non è forse scritto che  "Sorgerà per voi il Sole di giustizia" (Malachia, 14, 2) e nel vangelo di Luca (1,79 s.) non è forse scritto: "Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace"?  E lo stesso Gesù non aveva affermato:«Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (Giovanni 12, 46) e non rappresentava pertanto la vittoria della Luce sulle tenebre? Nel 529 l’imperatore Giustiniano I (santo e isapostolo per le Chiese Ortodosse) la rese festa ufficiale dell’Impero e, da allora, viene universalmente celebrata dalla cristianità.  Pertanto, a detta dei sapientoni laici (e purtroppo anche da molti ignoranti del clero cristiano) la scelta di festeggiare il Natale il 25 dicembre era una scelta unicamente simbolica atta a favorire la conversione dei pagani i quali avrebbero potuto continuare a festeggiare in tale data anche dopo essere diventati cristiani. Date opinione è talmente diffusa che numerose chiese evangeliche pentecostali e i Testimoni di Geova si rifiutano di festeggiare il Natale considerandolo una festa pagana. 

Che anche tale tesi abbia dei fondamenti di verità può essere confermata dal fatto che nel 1941 nella necropoli vaticana fu liberato un mosaico raffigurante Cristo-Sole che ascende al cielo su una quadriga di cavalli bianchi in mezzo ad un lussureggiante intreccio di rami di vite. 

La tesi per la quale la Chiesa di Roma avesse scelto la data del  25 dicembre per opporre la festa di Gesù, vera luce del mondo, alla festa pagana del Natalis solis invicti è, purtroppo, diventata un luogo comune. Già nel settecento il predicatore tedesco, pedagogista, archeologo e teologo berlinese Paul Ernst Jablonski, membro dell’Accademia Reale delle Scienze di Berlino, autore delle Institutiones historie christianae antiquioris (Francoforte sul Reno, 1754), nella sua critica protestante anti-papista, sostenne la tesi che la “cristianizzazione” delle feste pagane, tra le quali il Natale, fosse la testimonianza più evidente della “degenerazione” della Chiesa di Roma. La cosa assurda è che per confutare tale tesi alcuni teologi cattolici come il benedettino Dom Jean Harduin invece di confutare tale tesi le hanno giustificate adducendo motivi pastorali e di apostolato tanto che oggi viene condivisa  anche dalla maggioranza dei teologi cattolici, come si evince in un articolo pubblicato su Famiglia Cristiana del 26 dicembre 2019 a firma del teologo Robert Cheaib. Tale convinzione è così radicata che Papa Giovanni Paolo II (santo per la Chiesa Cattolica), durante l’udienza di preparazione al Natale del 1993 ebbe a dire che:  “La data del 25 dicembre, com’è noto, è convenzionale


Ma è davvero così? 




Ma vediamo le origini cristiane del 25 dicembre.

 

Teoria di correlazione con la Hanukkah. Altra teoria uscita recentemente è quella sostenuta da alcuni studiosi, tra i quali Joseph F. Kelly, autore del libro The Origins of Christmas, la data del 25 dicembre potrebbe essere posta in relazione con la festa ebraica della Ridedicazione del Tempio, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev, un mese lunare che corrisponde approssimativamente a novembre o dicembre, tese suggestiva ma che forse non c’entra nulla con la data natalizia, perché durava otto giorni e non sempre tra questi vi era il 25 dicembre.

Prima dello studio del calendario qumranico, avvenuto in tempi recenti, il motivo per il quale la nascita di Gesù veniva fatta ricadere il 25 dicembre era un altro ed era legata alla data della morte di Gesù che, secondo i Vangeli, si collocava tra il 25 marzo e il 6 aprile del calendario giuliano. 


Teoria dell’Età Integrale, correlata alla creazione. Il 25 marzo gli ebrei festeggiano la benedizione della luce (o del Sole) nota come Birkat Hachama. Secondo una tradizione rabbinica il Sole fu creato nella sua posizione nel giorno dell’equinozio di primavera (primo giorno del calendario iranico detto Novruz o Noruz ossia giorno nuovo, da inizio al calendario zoroastriano, a quello  Jalāl o calendario persiano, a quello Badí‘ della religione bahai). Tale tasi è stata sostenuta nel X secolo dal rabbino aschenazita francese Rav Shlomo Yitzaqui (Rashi), conosciuto in Italia anche come Salomone Isaccide, in un Commentario sul Talmud, che ha avuto grande diffusione nel mondo ebraico. Si può ipotizzare che Gesù, vera luce del mondo, sia stato concepito nel giorno della Benedizione della Luce e, di conseguenza, è nato il 25 dicembre.

Un inciso, nei primi secoli d’adozione del calendario giuliano, elaborato dall’astronomo egizio Sosicide di Alessandria e promulgato da Caio Giulio Cesare Pontifex Maximus dell’Impero nel 46 a.C., l’equinozio di primavera e il solstizio d’inverno ricadevano nei giorni 25 marzo e 25 dicembre e, soltanto successivamente, sono stati indicati al 21 di detti mesi.

 

Teoria coincidenza morte/concepimento. Era opinione diffusa, che riprendeva delle credenze nate in ambiente ebraico riguardo la morte dei Profeti biblici, che la morte di Nostro Signore fosse avvenuta nell’anniversario della sua “venuta al mondo”. Innanzitutto occorre precisare che in ambito ebraico è presente una scienza teologica (oggi considerata pseudoscienza, cioè una disciplina apparentemente basata su metodo scientifico ma priva di fondamento reale) denominata gematria, fondata sulla numerologia, dove vengono collegati parole dell’alfabeto e  numeri. simbolici La gematria fu riscoperta in Italia e in occidente nel XVII secolo dall’erudito fiorentino Pico della Mirandola (1463-1494) durante la stagione dell’Umanesimo (*2 ter). Ad esempio, secondo la gematria  il nome di Gesù in greco è 888 o (8 + 8 + 8 =6) 8= Figlio di Dio, 6= Figlio dell’Uomo, perché 6 è il numero dell’uomo. (*2 quater).  Uno studio approfondito su queste teorie si deve all’accademico francese Louis Marie Olivier Duchesne (13 settembre 1843 - 21 aprile 1922) sacerdote cattolico, filologo, archeologo, studioso, autore del libro Origines du culte chrétien ("Origini del culto cristiano"), legato alla nostra Nazione (è morto a Roma), appassionato di ortodossia (è stato anche sul Monte Athos) e caduto in disgrazia durante la fine della sua esistenza terrena perché la Chiesa Cattolica mise all’indice la sua  la sua Histoire ancienne de l'Église ("Storia antica della Chiesa") dove venivano svelate verità nascoste dalla Chiesa di Roma. Ebbene secondo questa ipotesi, per la festività del Natale si calcolò che Gesù fosse morto nell'anniversario della sua incarnazione o concezione (non della sua nascita), e così si pensò che la sua data di nascita dovesse cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo. tra il 25 dicembre e il 6 gennaio. (*2 cinque).  Per lo scrittore e apologeta cristiano romano-cartaginese Quinto Settimio Fiorente Tertulliano (155-230 d.C.), era avvenuta l’ottavo giorno delle calende d’aprile, corrispondente al 25 marzo. Il calcolo di Tertulliano si basava sicuramente  anche su valutazioni basate sul simbolismo e la gematria, legate all’equinozio di primavera del calendario romano  e  alla ipotetica data della creazione del mondo, seguendo tali ragionamenti  l'ipotesi che la vita di Gesù sia stata di un numero intero di anni, dato che le frazioni possono essere considerate imperfette, ne deriverebbe, secondo lo studioso, che l'incarnazione sia avvenuta  il 25 marzo, e la nascita al 25 dicembre. A mio parere la teoria di Duchesse è storicamente attendibile, perché era opinione diffusa tra le chiese cristiane dell’epoca, soprattutto in  quelle di Roma ed Alessandria; che il 25 marzo fosse contemporaneamente il giorno della morte e dell’incarnazione di Gesù la logica conseguenza era che il giorno della nascita sarebbe stato sicuramente il 25 dicembre. Eppoi morte e passione di Gesù e nascita sarebbero coincise con l’equinozio di primavera e il solstizio d’inverno, questa coincidenza alla quale credevano soprattutto i cristiani d’Africa oggi è reputata poco attendibile perché l’equinozio di primavera ricade il 21 e non il 25 marzo e il solstizio d’inverno il 21 e non il 25 dicembre, ma forse in epoca apostolica i calcoli del tempo erano diversi e non coincidevano perfettamente con quelli odierni. 


Origine antica. Che i cristiani dei primi secoli festeggiassero il Natale il 25 dicembre c’è traccia nello scritto Commentario su Daniele, del teologo Ippolito di Roma del 204, ne parla Evodio (secondo vescovo della Chiesa di Antiochia), in una epistola in parte riportata da Niceforo Callisto nella sua Storia ecclesiastica, II, dello pseudo-Giovanni Crisostomo (III secolo), nella Historia Ecclesiae Christi scritta da Ippolito. vescovo di Cesarea Marittima, dello storico siro Giovanni Malalas, etc., nonché nel Depositio Martyrum” del 336 e  nel Chronographus del 354 redatto dal letterato romano Furio Dionisio Filocalo, i quali affermano che Gesù nacque l’ottavo giorno delle calende di gennaio e  visto che nell’uso latino si contavano il primo e l’ultimo elemento di una serie, l’ottavo giorno prima del 1° gennaio era proprio il 25 dicembre.  La data di questa festa ebbe enorme successo in Occidente, anche grazie all’opera di San Leone Magno, papa di Roma (440-461 d.C.), mentre in Oriente era più popolare ricordare la nascita del Salvatore il 6 gennaio, giorno della Teofania o manifestazione della divinità di Gesù al Mondo, rappresentato dai Magi, sacerdoti, sapienti, astrologi e indovini dell’antica religione zoroastriana. Dalla Cathopedia, o Enciclopedia Cattolica (Catholic Encyclopédie voce Christmas) ad esempio,  sappiamo che il filosofo, teologo, scrittore e apologeta cristiano del II secolo Tito Flavio Clemente (più noto come san Clemente Alessandrino) sosteneva che in Egitto i seguaci della scuola gnostica di Basilides, celebravano la nascita di Gesù, unitamente all’Epifania l’11 del mese di Tybi (6 gennaio).




Tesi evangeliche: In Oriente dove Teofania (manifestazione della divinità di Gesù ai Magi) e Natalità si tendeva a farli coincidere il 6 gennaio, la separazione venne definitivamente accolta, seppure dopo una lunga resistenza,  nel 386 d.C. grazie all’opera di san Giovanni Crisostomo (alla quale è dedicata la nostra Università teologica), per il quale l’osservanza del Natale in detta data non soltanto in Occidente, ma anche in Africa, Tracia e buona parte dell’Asia romana e la sua rapida diffusione era un segno evidente della sua genuinità. San Giovanni Crisostomo si appassionò talmente all’origine cristiana del 25 dicembre che fece degli studi sui vangeli, dai quali si può dedurre che Zaccaria, padre di Giovanni Battista, sacerdotale della classe di Abijah, che secondo le Antichità Giudaiche dello scrittore ebraico-romano Flavio Giuseppe (Yosef ben Matityhu), era l'ottava delle 24 classi sacerdotali nel turno di servizio al tempio di Gerusalemme, ricevette l’annuncio del concepimento di Giovanni Battista (ultimo profeta, precursore e cugino di Gesù) a settembre,  poiché il vangelo data il concepimento di Gesù dopo sei mesi, ovvero a marzo, la nascita sarebbe avvenuta sicuramente entro dicembre. Anche Papa Giulio I, in base ai calcoli edotti e dal vangelo e dai turni sacerdotali di Zaccaria edotti dagli scritti di Flavio Giuseppe, giunse alle stesse considerazioni. Ricerche archeologiche del secolo scorso dimostrano la validità storica di tale tesi.

Teoria qumranica (che conferma quella evangelica): secondo il vangelo di Luca (Lc 1,5-13) Zaccaria, era un sacerdote della classe Abijah che esercitava le sue funzioni nel tempio quando l’arcangelo Gabriele gli annunciò la nascita del figlio Giovanni  (il profeta Giovanni Battista, il precursore). Secondo tale calendario i turni per il servizio nel tempio della famiglia di Abidjan capitavano due volte l’anno: dall’8 al 14 del terzo mese e dal 24 al trenta dell’ottavo mese. La tradizione orientale che fa risalire la nascita di Giovanni il 24 giugno, pone la data del servizio al tempio di Zaccaria nel secondo turno: 24-30 dell'8° mese. A sua volta Luca data l'annunciazione dell'angelo a Maria nel 6° mese successivo al concepimento di Giovanni (Luca, 1, 26). Le liturgie orientali ed occidentali concordano nel determinare questa data con il 31 del mese di Adar, corrispondente al nostro 25 marzo. Infatti in questa data la Chiesa celebra ancora l'annuncio dell'angelo ed il concepimento di Gesù. Di riflesso la data della nascita doveva essere posta 9 mesi dopo, appunto il 25 dicembre. Tale data è conforme anche agli scritti di  Shemarjahu Talmon, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, ha ricostruito le turnazioni sacerdotali degli ebrei e le ha applicato al calendario gregoriano sulla base dello studio del Libro dei Giubilei scoperto a Qumran. In questa maniera, ha stabilito che la data di nascita di Gesù potrebbe essere il 25 dicembre. Si fa presente che il succitato Shemarjahu Talmon, non è cristiano, ma un professore dell’Università di Gerusalemme di religione ebraica che ha calcolato l'esatto ordine cronologico di servizio al Tempio delle classi sacerdotali basandosi sui rotoli di Qumran e da tali calcoli ha evidenziato la convergenza dei dati qumranici con quelli evangelici, dove  le date della nascita di Giovanni Battista e Gesù coincidono con quelle della tradizione cristiana e, il fatto che tali conteggi siano stati fatti da un non cristiano assume una rilevanza oggettiva e imparziale.



 Lo storico Michele Loconsole, sull’Occidentale del 25 dicembre 2009, sostiene non soltanto che la Chiesa di Gerusalemme (la Chiesa Madre della cristianità) festeggiava il 25 dicembre già nei primissimi anni successivi alla sua morte e che tale usanza sia riconducibile alla cerchia dei familiari e dei primitivi discepoli del Signore, ma che che si siano anche delle prove documentali che confermano tale asserzione. Per suffragare la sua tesi ricorda come nel 1947 un pastorello palestinese trovò casualmente in una grotta del deserto di Qumran, vicino il Mar Morto,  una giara piena di rotoli, probabilmente nascosta dagli esseni (membri di una comunità monastica ebraica) nel 70 d.C. per non farli cadere in mano dell’occupante romano. Moltre altre giare e rotoli furono trovati successivamente nella medesima località. Tra i rotoli ritrovati vi è anche il Libro dei Giubilei, dove sono riportate le date in cui le classi sacerdotali officiavano al Tempio di Gerusalemme, da questa si evince che essendo Zaccaria della classe sacerdotale di Abijah (o Abia), sarebbe entrato a celebrare nel Tempio il 23 settembre, dove l’Arcangelo Gabriele gli avrebbe comunicato che sua moglie Elisabetta, ritenuta sterile, avrebbe avuto un figlio di nome Giovanni, vedi Vangelo secondo Luca (Lc 1:1-25 - Zaccaria e l'Angelo). Da ciò si deduce che san Giovanni Battista, il Precursore, sarebbe nato dopo nove mesi (il 24 giugno). Lo stesso vangelo di Luca ci informa  che quando Maria si reca a trovare la cugina Elisabetta, dopo l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele (Lc 1, 26-38), questa era al sesto mese di gravidanza  (24/25 marzo) e, di conseguenza, se Gesù è stato concepito il 25 marzo (che secondo il calendario giuliano dell’epoca, come abbiamo affermato precedentemente, coincideva con l’equinozio di primavera) la nascita di Gesù sarebbe avvenuta il 25 dicembre. 

Da quanto esposto si evince che la tesi dell’origine pagana del Natale, come quella dell’Albero di Natale oggetto di un mio precedente studio, non soltanto è superata ma è completamente falsa..



Sua Beatitudine Filippo Ortenzi

Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana


lunedì 5 dicembre 2022

La Melotea

 LA MELOTEA




L'essere umano, per natura,  è un'unità inscindibile di corpo e mente.


La Melotea, è una disciplina che persegue   il miglioramento della salute psico-corporea, il raggiungimento della percezione globale del corpo collegato al proprio spazio emozionale, ed in generale  il miglioramento della performance olistica della persona.

La Melotea  usa la musica e la danza per raggiungere la riattivazione del ritmo naturale del corpo-mente attraverso la stimolazione del nostro secondo cervello o cervello neurogastroenterologico (cosiddetto “cervello in pancia”).

La Melotea è il recupero della propria musicalità inscritta nel corpo. La musica prodotta in Melotea è, infatti, quella che riproduce il ritmo delle cellule dell'organismo umano sano (i rapporti tra le cellule del corpo sono strutturati su onde, le quali hanno un proprio ritmo. La linea portante della Melotea è una musicalità già inscritta nelle cellule del corpo umano). Ciò è possibile in quanto, durante un incontro l'operatore formato in questa disciplina può leggere ed amplificare – con strumenti a percussione quali tamburo, conga, bonghi

 o qualsiasi altro strumento che vibri nei toni della scala cromatica del senso viscerotonico, che  abbia cioè la possibilità di risonanza viscerotonica - la musicalità già insita nell'organismo dei partecipanti.


Questi ultimi vengono condotti in una  danza di gruppo ad occhi chiusi, in un movimento base del corpo, che li porta a sua volta al ritmo  della salute cellulare; questo benessere viene percepito come esperienza olistica globale, cioè a livello fisico, emotivo e mentale. La semplice riflessione di ciò, porta alla consapevolezza dell'ordine vitale dell'intelligenza del corpo e della propria esistenza. Si può esprimere la danza in infiniti modi soggettivi, anche battendo le mani o con la voce. L'importante è che la mente lasci libero il corpo nella spontaneità vera di danza di Sé: questa spontaneità è espressione di piacere, di recupero di forze vive e latenti o dormienti in ognuno, forze già presenti, potenziali e non ancora realizzate. Non è importante il movimento esterno, ma quello interno. Mentre si inventa la propria danza, è bene stare sempre raccolti alla regola base del ritmo del proprio corpo, così come se, ci si accorge, di fare movimenti “pensati”, è bene fermarsi e ripartire dalla pancia, dal diaframma, che è la sede del cervello viscerotonico. Il punto di partenza della Melotea rimane il diaframma. Bisogna trovare la relazione tra il ritmo del tamburo e la pulsazione del diaframma. Una volta “partito”, il diaframma pian piano coinvolge tutto il resto del corpo, mentre si balla sé stessi in infiniti modi. Si tratta di imparare il ritmo del cervello viscerale, che una volta portato in circolarità nel corpo, dona benessere olistico alla persona. Se attuata bene, la Melotea è il massimo di ginnastica e di danza felice, perché l'organismo canta la sua salute. 





La Melotea è rivolta a persone già biologicamente e socialmente sane, in quanto, a differenza delle altre scuole di Musicoterapia, nasce come iniziazione ed apprendimento della sanità armonica del proprio corpo. Il senso primario della Melotea è ridare vigore alla capacità evolutiva e creativa dei partecipanti nella loro vita privata e conseguentemente nella loro azione sociale.

dott. Andrea Littera


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 Richiesta di iscrizione ai Corsi Accademia Ortodossa “San Nicodemo L'Aghiorita” email: accademia.ortodossa@gmail.com () Corso Liturgia ...