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giovedì 19 novembre 2020

Il Culto dei defunti presso gli ortodossi

  Il Culto dei defunti presso gli ortodossi


Il mese di novembre nella tradizione italiana e in generale della Chiesa cattolica latina è il mese dedicato alla commemorazione delle anime dei defunti. Nella tradizione ortodossa, non vi sono invece periodi dell'anno dedicati all'uopo, ma ogni momento è buono e giusto per fare memoria dei nostri cari.

Quando si parla di defunti, è ovvio che il tema principale è la morte, che per ogni cristiano dovrebbe rappresentare il momento più solenne della vita! Si sta passando infatti dal mondo "finito" a quello eterno e quindi "infinito". 
Tuttavia come ricordato nell' opera "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" di G. Leopardi, spesso l'uomo teme persino il suo giorno natale : "Forse...(...)..dentro covile o cuna, è funesto a chi nasce il dì natale!", l'uomo è tentato a cadere nella disperazione di una vita insignificante, proprio perchè segnata da un epilogo come la morte! 

Per il vero cristiano, la morte del corpo è la fine del purgatorio, che se è stato compiuto bene ci riserverà la vita eterna accanto a nostro Signore Gesù Cristo! In questa ottica, davanti all'imminente morte di una persona cara, non bisogna farsi prendere dallo sconforto e bisogna chiamare il prete affinchè ci si prenda cura della sua anima, bisogna somministrargli l' unzione degli infermi, la comunione, la confessione e pregare! Il Signore saprà se guarirlo o no! Il malato se cosciente deve partecipare attivamente alla preghiera!
E' alquanto inutile, anche se comprensibile, lasciarsi prendere dal pianto e privare i nostri cari del conforto finale, dato dalla nostra preghiera, segno del nostro conforto e sostegno al trapasso!

Nella tradizione ortodossa, dopo il consueto lavaggio e vestimento della salma, viene posta una croce nelle mani, giunte sul petto del defunto, a simboleggiare che la persona ha preso la sua croce e ha seguito Gesù nella sua vita. Null'altro deve essere messo all'interno della bara, neanche se il defunto aveva oggetti particolari alla quale era legato in vita perchè non può prendere con sé nulla di terreno, ma solo le ricchezze spirituali che ha costruito.
La sepoltura di un cristiano ortodosso avviene solo dopo il funerale in chiesa e deve avvenire in una bara di legno posta nella nuda terra, affinchè il corpo possa tornare facilmente alla terra. Una semplice croce o una piccola lapide con incisa una croce starà a testimoniare il luogo di sepoltura.

La cura spirituale e la commemorazione del defunto continuano per 40 giorni dopo la morte, giorni dove se possibile bisognerebbe commissionare una messa al giorno, o in alternativa almeno il terzo, nono e quarantesimo giorno, in occasione appunto del terzo, nono e quarantesimo giorno di commemorazione, è tradizione offrire i cosiddetti "pasti memoriali" ad amici e parenti intervenuti, invitando anche poveri e bisognosi, una buona opera in onore del defunto. Ai pasti memoriali è tradizione servire il Kolivo, grano bollito con aggiunta di miele e frutta secca, il grano a memoria del fatto che come il seme sepolto genera nuova vita anche noi siamo sepolti per una nuova vita e il miele e la frutta secca a significare la dolce vita in Cristo che ci attende dopo la morte!

 Padre Gianni de Paola

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