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martedì 13 aprile 2021

Esicasmo, Preghiera del Cuore e Ortodossia

 Esicasmo, Preghiera del Cuore e Ortodossia


Sabato 10 aprile si è svolta una interessante lezione sull'Esicasmo o "preghiera del cuore" tenuta, per il corso di Teologia e Spiritualità Ortodossa dell'Università San Giovanni Crisostomo dal prof. Massimo Giusio, giurista, scrittore, teologo, sociologo delle religioni e dal prof. Tudor Pectu del Dipartimento di Filosofia delle Religioni dell'Università di Bucarest. La lezione, che potete ascoltare su questo blog è, unitamente alle altre precedentemente effettuate, consultabile sul canale Youtube UNISAG al quale vi invito ad iscrivervi.

Il prof. Massimo Giusio ha parlato dell'Esicasmo, che si basa sulla preghiera di Gesù: "Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà"  alla  quale  in  ambito  slavo  russo  fu aggiunto “di me, peccatore

Le radici dell'esicasmo vanno ricercate nel Vangelo di Marco (10,46-52): 46 E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48 Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49 Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». 50 Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». 52 E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.

La preghiera di autorappresentazione di sé "abbi pietà di me" e le parole di Gesù "la tua fede ti ha salvato" sono le basi della preghiera esicastica.

Il professor Giusio ha esposto in modo esaustivo le cinque fasi  delle tecniche esicastiche:

I fase) III - IV secolo. E' la fase dei Padri del Deserto e di due grandissimi santi:  Evagrio del Ponto e Gregorio di Nissa (autore del libro: La Vita di Mosè). Si sviluppa tra i Padri del deserto che  consigliavano la ripetizione costante  di un’invocazione, composta di una sola breve formula (“preghiera monologica”). I monaci anacoreti si ritiravano in luoghi appartati, lontani dalle interferenze acustiche e mondane al fine  di sconfiggere le passioni che rallentano la possibilità di avvicinamento allo Spirito e aumentare le  possibilità di realizzazione del bene.

II fase) VI-VII secolo. Definita fase sinaica, ha quale esponente principale  Giovanni Climaco.  La preghiera monologica (anche solo: Gesù, Gesù, Gesù...) viene ritenuta di per se sufficiente alla discesa della mente nel cuore. Ha inizio la formulazione di quelle tecniche: quali la compressione del mento sul petto, il rallentamento del battito cardiaco che crea tranquillità. L'utilizzo di tecniche respiratorie quali la respirazione a narici alternate e la recitazione continua della preghiera monologica da origine a quella che, ultimamente, viene definita con una espressione tautologica Esicasmo Trascendentale (l'esicasmo è di per sé trascendentale).

III fase) X-XI secolo. Vede quale esponente principale Simeone il Nuovo Teologo. In questo periodo inizia ad emergere la  necessità assoluta di non fare mai l’esicasmo da soli ma con l’aiuto di una Guida Spirituale, ossia accompagnato da un  maestro con esperienza, saggezza, prudenza e preparazione teologica. Si perfezionano ulteriormente le tecniche psico-fisiche affinché con la preghiera, il controllo del battito del cuore e della respirazione il mistico orante, bandisca i pensieri, raccolga  il suo spirito nelle narici e lo spinga sul cuore perché il Regno di Dio è dentro di Noi.

IV fase) XIII secolo. Fase athonita. La mistica esicastica si scontra con la teologia razionalista cattolica della scolastica. In tale fase si avrà lo scontro tra due teologici, Barlaam di Seminara (o il Calabro) e Gregorio Palamas. Barlaam accuserà gli esicasti di onfaloscopia o contemplazione perpetua dell'ombelico ed altre nequizie. Nel 1351 fu convocato a Costantinopoli un Concilio (Nono concilio Ecumenico per il Patriarcato di Costantinopoli) nel quale non soltanto fu accettata come pienamente ortodossa la teologia esicastica secondo Gregorio Palamas ma le pratiche athonite furono vivamente consigliate per i fedeli che volessero perseguire  la theosis e l'edificazione del Tempio dello Spirito nel proprio corpo. Detto Concilio condannò le posizioni avverse di Barlaam di Calabria.

V fase) XVII-XVIII secolo. L'esicasmo vede la definitiva codificazione con Nicodemo l'Aghiorita, autore della Filocalia ( letteralmente, amore della bellezza) un florilegio patristico che è una vera e propria Encicopedia, un manuale con regole d'orientamento che tutti gli ortodossi dovrebbero conoscere. La concentrazione non può prescindere dall'attenzione (state attenti si dice nella Liturgia di Giovanni Crisostomo). La concentrazione quale essenzializzazione della focalizzazione dell’attenzione dello sguardo sull’anima, sul cuore come elemento di sintesi, come elemento unitario. Eliminazione progressiva dalla mente di tutto ciò che ci circonda e focalizzare lo sguardo su un punto particolare. Riduzione delle passioni quale grado di crescita spirituale in un processo discendente con la calata della mente nel cuore per raggiungere il ricordo di Dio eterno e rendere la vita gioiosa. La preghiera esicastica della discesa della mente nel cuore come ricerca della theosis della quale è importante valorizzarne l'efficacia. 

Il prof. Tudor Petcu ha invece parlato dei metodi e pratiche esicastiche nell'area greca, russa e rumena con informazioni anche sull'esicasmo in ambienti ortodossi occidentali, specie in Francia.


mons. Filippo Ortenzi

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