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giovedì 18 ottobre 2018

A RENATO BREVIGLIERI la LAUREA in SCIENZE STORICHE

A RENATO BREVIGLIERI 
la LAUREA in SCIENZE STORICHE 
Nella foto il neodottore Renato Breviglieri con a destra il dott. prof. Alessando Meluzzi,  a sinistra il dott. Max Giusio, teologo e Preside della Facoltà di Scienze Storico-Religiose e mons. dott. prof.  Filippo Ortenzi, episcopo ortodosso e Rettore dell'Università.


Castelnuovo Don Bosco, 13 ottobre 2018

L'Università San Giovanni Crisostomo di Roma ha conferito, in una affollata cerimonia a Castelnuovo Don Bosco, la laurea honoris causa in Scienze Storico-Religiose a Renato Breviglieri. Appassionato organizzatore di iniziative culturali e divulgative e cultore di storia del Cristianesimo e religioni comparate, Breviglieri è da anni punto di riferimento obbligato, nell'area del Basso Piemonte e del Savonese, per eventi ed attività eclettiche, conferenze e presentazioni di libri, cicli formativi, seminari di dialogo interreligioso. 

Al Neodottore le più vive felicitazioni.


domenica 7 ottobre 2018

Prospettiva ortodossa sulla giustizia ecologica e il cambiamento

Prospettiva  ortodossa sulla 

giustizia ecologica e il cambiamento

E Dio vide che era buono


di padre Alexis Vinogradov

"All'inizio Dio creò i cieli e la terra". (Gen. 1: 1)
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". (Luca 21:33)
"Poi ho visto un nuovo cielo e una nuova terra; perché il primo cielo e la prima terra erano passati ". (Rivelazione 21: 1)
Come possono i cristiani che sono stati separati per così tanto tempo, storicamente e culturalmente, articolare una visione coerente sull'ecologia? È ammesso dalla maggior parte che la Bibbia può fornire un punto di partenza per tale sforzo. Eppure la Bibbia non è un manuale accurato per capire i principi cristiani di operare in questo mondo. È pieno dei tipi di paradossi citati sopra. Gli scrittori del primo libro esaltano le meraviglie della creazione. Lo scrittore dell'ultimo libro dipinge in dettaglio esasperante la distruzione di questo mondo e l'istituzione di una nuova Creazione. Se ci si ferma a Genesis, sembra chiaro che l'amministrazione della natura da parte dell'uomo, il suo lavoro nel ripristinare l'Eden, è la direttiva principale. Tuttavia, se ci si concentra sui resoconti escatologici (le cose "finali") nel Nuovo Testamento, si potrebbe concludere,
Tuttavia, se la Bibbia non è né un preciso manuale di cosmologia, né un trattato teologico irrevocabile, essa tuttavia possiede una chiave universale per i cristiani riguardo alle connessioni tra gli umani e l'ordine creato. Ma è essenziale entrare nelle tradizioni viventi del cristianesimo, per imparare come la Bibbia è vissuta, se vogliamo afferrare questa chiave. Se la discussione, la scrittura e la difesa avvengono con grande pathos e urgenza nel campo dell'ecologia, è per due ragioni. In primo luogo, rivela una percezione comune che qualcosa è tragicamente trascurato nella nostra relazione con la natura, qualcosa per cui i cristiani stessi sono responsabili e in cui sono implicati. In secondo luogo, il dibattito dimostra che ovviamente non esiste ancora una teologia e una prescrizione comuni per questa tragedia, e sebbene siano stati formulati principi importanti,
È ammirevole sostenere l'uso di tazze di caffè riciclabili, auto in comune per ridurre le emissioni e il consumo di gas, stampare su entrambi i lati per risparmiare carta e affrancatura, piantare alberi per contrastare le devastazioni della manutenzione del prato e così via (la lista è vintage da adesso!). Tale argomento tocca la sensibilità universale e fa appello a chiunque sia minimamente consapevole delle limitate risorse del pianeta. Ma non affronta ancora il contributo specificamente "cristiano" al dibattito, che dopotutto dovrebbe essere il mandato delle chiese cristiane. Detto questo, devo sottolineare che i cristiani devono svolgere questo compito non semplicemente per aggiungere "un altro punto di vista" al problema, ma articolare ciò che credono sia l'unica visione sostenibile e universalmente vera. Questo non è il lavoro dei "teologi" come specialisti, ma lo sforzo complessivo degli specialisti come teologi, quelli che pensano, agiscono, pregano e vivono una vera teologia (nel senso patristico). Ciò è particolarmente difficile in una cultura relativista che aborre assoluti e considera qualsiasi visione che rivendichi la cattolicità (nel senso più ampio di questa parola) come al limite del fondamentalismo.
Il risultato di un prevalente relativismo culturale è che anche quando la visione cristiana si articola con forza e chiarezza, essa viene relegata al dominio "religioso", a quella speciale zona crepuscolare che un amico linguista chiama "theo-speak" (teo-parlare o parlare di Dio n.d.r.)  ricevuto dalla comunità intellettuale con condiscendente civiltà e gratitudine, e successivamente accantonato tra le appendici o opere "ispiratrici". Abbiamo così il duplice compito di definire i precetti comuni a noi cristiani, e in secondo luogo di comunicare questi precetti in modo vivo ed efficace.

"Parliamo il discorso, ma ..."

Il teologo ortodosso francese Paul Evdokimov, (+1970) un uomo la cui vita e il cui lavoro sono la testimonianza vivente dell'amore per il prossimo, di "ecologia" nel senso più profondo, condanna duramente la sua famiglia di fede, quando scrive che il fallimento del cristianesimo risiede nel fatto che i cristiani non sono testimoni credibili del proprio insegnamento. ("Una lettera alle chiese di Cristo", in L'Amour Fou de Dieu, Parigi, 1973, in francese). Un altro teologo ortodosso, martirizzato per la sua stessa coraggiosa testimonianza (+1990), il sacerdote sovietico, p. Alexander Men, ha anche scritto che i cristiani hanno cessato di portare il loro ministero come fermento all'interno di una società pagana. Metti nel gergo moderno: parliamo del discorso, ma non camminiamo.
Nella stessa raccolta di testi citati sopra, Evdokimov fa il punto critico che alla fine non si tratta nemmeno di postulare un "programma" specificamente cristiano per un problema, ma piuttosto che il singolo cristiano che vive e funzioni all'interno della cultura deve infondere il suo tutta l'attività con un particolare accorgimento e un cuore che diventa contagioso per la sua ovvia verità piuttosto che per un'etichetta o un marchio religioso che marca un determinato "tipo". Qui si scopre la radicale opposizione di due approcci nel dibattito cristiano: la Chiesa cristiana è un'istituzione limitata e definita che opera all'interno del mondo e della cultura (o delle culture), oppure la cultura e la società stessa sono sussunte e trasfigurate all'interno della Chiesa che non ha confini? La Chiesa si presenta come una voce profetica solitaria al di fuori della cultura e parla ad essa,
Qualsiasi coerente "posizione" cristiana sull'ecologia (o per qualsiasi altra questione socialmente rilevante) deve affrontare prima queste domande. Forniamo semplicemente documenti di posizione sterilizzati per agenzie legislative (governative, aziendali o persino ecclesiali) o forniamo una testimonianza vivente credibile di come sia realmente la vera ecologia cristiana?

Persone uniche

Questa domanda ci pone esattamente davanti a un punto fondamentale della vita cristiana. Cristo non viene all'umanità in generale, non a una particolare cultura, non a confrontarsi con le ideologie politiche, ma per incontrare persone specifiche e uniche in ogni epoca e cultura ("... non prego per il mondo, ma per quelle persone che tu, Padre, mi hai dato ... "" ... Ho scelto voi discepoli dal "mondo" (intendendo il collettivo senza nome) I suoi seguaci hanno dei nomi Questi a loro volta comunicano e testimoniano le persone e le comunità che hanno nomi (si deve solo leggere le loro lettere) Che contrasto con il moderno listserver (ascoltatore radiofonico) e i media "efficienti" che raggiunge la folla senza nome. In The Brothers Karamazov, lo scrittore russo Dostoyevski, rivela il nostro dilemma contemporaneo attraverso la persona di un medico efficiente, "come ha amato l'umanità".
Allo stesso modo, la nostra difesa non può legittimamente assumere proporzioni collettive prima che sia dimostrata in azioni personali e sacrificali nei confronti del nostro prossimo che ha un nome. In breve, i cristiani hanno davanti a sé un enorme compito di trasformazione personale se sperano di avere un impatto duraturo e significativo sulla società in generale. La comunicazione di una visione cristiana del mondo non è la presentazione di idee etiche, ma un incontro con il Cristo vivente attraverso testimoni viventi - un incontro così radicale, che fornisce un intero cambiamento del proprio itinerario, il proprio programma abituale, da qui la nozione di pentimento , cambiamento di cuore e mente, metanoia. Questa comprensione ha il suo fondamento nella stessa teologia dell'Incarnazione. La "verità" su cui Pilato chiede si trova faccia a faccia davanti a lui nella Persona di Cristo. La Parola di Dio, comunicata come amore, vissuto personalmente, direttamente. Pilato non può vedere, non perché il "messaggio" sia inefficace, ma perché il suo cuore è chiuso, perché non è disposto a deviare dal suo corso prestabilito.

Insegnante astratto Vis-a-Vis Testimone personale

Questo problema tra l'insegnamento astratto e la testimonianza personale è venuto in rilievo in una conferenza sull'ecologia che ho frequentato qualche tempo fa. Per essere sicuri, c'erano documenti e presentazioni interessanti e sinceri. Più stimolante (almeno per questo partecipante) è stato il racconto di p. Michael Oleksa sulle connessioni organiche tra fede, vita, industria e natura tra i nativi dell'Alaska, l'innata "ecologia" di un popolo che vive l'Incarnazione. Eppure molti di noi delegati sono arrivati ​​a questa conferenza per una macchina, abbiamo alloggiato in strutture alberghiere di lusso, abbiamo mangiato quello che mangiano in hotel senza alcun valore nutrizionale o spreco, abbiamo sfoggiato indumenti che mantengono l'industria chimica del rayon e del poliestere sfornare il loro inquinamento Abbiamo guardato e agito praticamente come chiunque altro potrebbe interessare poco dell'ecologia.
Da questa "folla" di attivisti dal punto di vista ecologico (incluso me stesso), i miei pensieri andarono alla deriva a due monaci che vivono su una collina a nord del confine Vermont / Canada. L'abate è un discepolo di Lanza del Vasto, che ha fondato l'Arche, una comunità educativa cristiana in Francia basata sui principi della non violenza. (Lanza stesso era un discepolo personale di Gandhi). Per molti anni questi monaci hanno evoluto nella loro vita una versione radicale di quello che oggi è popolarmente chiamato "Il movimento della semplicità". La loro visione guida è radicata in una comprensione cristiana dell'uomo e della natura, così squisitamente descritta in un documento di Bishop Kallistos (Ware ). ("Through the Creation to the Creator", Terzo Marco Pallis Memorial Lecture, Londra, ottobre 1996)
Poiché i monaci vivono felicemente con i magri proventi dell'iconografia, ogni aspetto della loro routine quotidiana è un atto di comunione consapevole con il Creatore, una liturgia in cui l'uomo è il sacerdote, il mediatore, colui che offre. Niente è fatto con velocità o "convenienza". Niente è un mezzo per arrivare a qualcosa "più importante", il modo in cui vorremmo divorare un sandwich per arrivare a un incontro "importante". Ogni atto è un sacramento, importante in sé. Tutto è fabbricato e consumato con la consapevolezza dei processi coinvolti nella produzione.
In una passeggiata nei suoi boschi, quando l'abate, p. Gregory, recentemente meditato, "Non riesco ad immaginare come il Paradiso possa essere molto meglio!", Era chiaro che non stava solo descrivendo le forme esteriori della loro esistenza, ma indicando una chiave interiore, al Paradiso veramente riconquistato nel cuore umano. Per me, l'immagine di quella vita resiste molto più fortemente e parla molto di più delle carte più articolate e dei trattati teologici sull'ecologia.

La visione scoperta

Quando questa visione viene scoperta e testimoniata, non c'è bisogno di scomporla nelle sue componenti, per chiedere: "Quali sono gli aspetti specifici che rendono quella vita particolarmente ecologicamente consapevole? Come possiamo appropriarci degli aspetti di questa particolare comunità in, diciamo, il contesto "urbano"? Il vero punto è che abbiamo assistito a come qualcuno vive e si trasforma in relazione a Cristo, portando il Vangelo con la massima serietà e gioia? una vita che è un completo affronto alla cultura prevalente e un giudizio implicito su di essa.
Spetta a ciascuno di noi successivamente dare quel "come" la propria forma personale, non come cloni di un altro individuo, ma ognuno chiamato a vivere la propria unica vita portatrice di Cristo. Per la maggior parte, noi cristiani ci sentiamo profondamente "felici", contenti nella cultura prevalente, per la maggior parte guidiamo su grandi veicoli privati ​​verso le nostre confortevoli chiese, probabilmente ci impegniamo in alcune coscienze, salvando attività di buona volontà con scarso impatto sulle nostre risorse personali o sul nostro tempo, e con coscienza facile consumiamo, come fanno i nostri vicini non religiosi, dodici volte il consumo pro capite di beni al mondo (così dicono gli statistici)!

"Monachesimo interiorizzato"

Lo scrittore russo Sozhenitsyn, molto tempo dopo i suoi anni di esilio e di prigionia, continuò a scrivere nella stampa più piccola, usando ogni spazio vuoto su piccoli fogli di carta. Questa non era una stranezza, ma piuttosto il frutto di un'esperienza vissuta, la consapevolezza imposta di quanto infinitamente prezioso e tenue sia ogni boccone della creazione di Dio. Molti di coloro che hanno sopportato tali privazioni sono finiti grati ai loro rapitori per la trasformazione e la massima consapevolezza della vita che ne è risultata. Se la vita talvolta offre questo inconsapevole martirio, la Chiesa ha storicamente sposato un martirio volontario che ha portato a una simile trasformazione il martirio del deserto. Nessuno discuterà in modo intelligente contro l'impraticabilità di un esodo di massa per la natura selvaggia (anche se il movimento monastico sembra guadagnare aderenti),
"Monachesimo interiorizzato" significa vivere in questo mondo e società una vita di profonda coscienza cristiana in ogni minimo dettaglio, di autocontrollo per ristabilire l'equilibrio, per liberarci dall'illusione della proprietà privata permanente, per trattare ogni aspetto ed elemento della creazione come mezzo di comunione con il prossimo, come sacramento dell'amore con lui e con il nostro mutuo Creatore. A volte siamo tentati di trascinare profeti e monaci giù dalle loro montagne sante, per dire loro che la loro vita è surreale, per convincerli a unirsi a noi nella nostra buona lotta per salvare la società. Ma nella loro silenziosa testimonianza sono loro che ci sollevano, che dimostrano concretamente la possibile impossibilità della vera vita cristiana, una vita che può essere vissuta proprio in questo mondo.
Ciò non dovrebbe essere interpretato come un appello al settarismo, che in particolare come fenomeno moderno dell'ecologia, ha assunto la forma di molti movimenti quasi religiosi a terra. Perché non è una questione di fuga, di abbandono del mondo industrializzato caduto per amore di un'utopica Shangri-La agricola. Né è un caso che il mondo debba essere salvato in sé e per sé, puramente per il bene della salute, della longevità e della generale "prosperità". Ma è una questione di riorientamento delle priorità, di ascoltare la chiamata di Cristo a "cercare prima il regno di Dio ", in modo che tutte queste altre cose siano aggiunte, o piuttosto collocate nel loro vero ordine e significato, come ci viene ricordato nella sua eccellente tesi sull'ambiente da parte dello scrittore ortodosso, Elizabeth Theokritoff. ("Ortodossia e ambiente", in Sourozh, n. 58, novembre 1994)

Comunicanti con Dio nella sua creazione

Solo in questa luce svaniscono le apparenti contraddizioni bibliche che hanno preceduto questo articolo. Perché da un lato, il mondo è davvero buono e comunica a noi il suo Creatore; d'altra parte, questa stessa creazione non è fine a se stessa, ma deve essere trasformata, continuamente rinnovata e ricreata da coloro che sono chiamati a partecipare all'atto creativo, da coloro che sono fatti a immagine e somiglianza del Creatore .
Nel suo studio di riferimento, For the Life of the World (St. Vladimir's Seminary Press, Crestwood, NY), p. Alexander Schmemann (+1983) riassume la prospettiva ortodossa sul ruolo dell'uomo. Ci ricorda il nostro posto in Paradiso come comunicanti con Dio nella sua creazione, la caduta cosmica dell'uomo nel suo divenire il "consumatore" e la nostra restaurazione personale e la restaurazione del mondo nella rinnovata vita eucaristica, la vita di offerta e ringraziamento, come mostrato e vissuto in e attraverso Cristo, l'uomo perfetto.
Scrivo questo in preparazione di una conferenza sulla giustizia ecologica a Estes Park, un luogo di incredibile bellezza naturale nel cuore del Colorado. Ironia della sorte, ci vorrà un considerevole carburante per il jet e altre spese e risorse per riunirci lì. Una parte di me si chiede se non dovremmo incontrarci in un quartiere malfamato di una smottata città americana, quale contesto potrebbe essere più sobrio per il nostro programma? San Basilio il Grande scrisse nel quarto secolo: "il cappotto che pende nel tuo armadio appartiene alle spalle di tuo fratello che è nudo, le scarpe in più appartengono ai piedi di chi non ne ha ..." Certamente, possiamo completare La lista di San Basilio quando facciamo un passo indietro e osserviamo la nostra abbondanza e il nostro surplus. Alla fine, la nostra unica testimonianza efficace sarà quando il mondo ci guarda, come fece nei primi cristiani, ed esclama: "Mio Dio"

Riesame della nostra modalità di vita cristiana

Se, almeno per questo scrittore, il mandato primario è chiaramente il riesame del nostro stesso modo di vita cristiana, questo non dovrebbe, allo stesso tempo, mettere in stallo il nostro zelo e gli sforzi concreti per la giustizia ecologica. Abbiamo opportunità senza precedenti per il dialogo e il lavoro creativo. Un mondo ristretto dalle comunicazioni istantanee ha eretto ponti tra culture politiche, economiche e religiose. Dobbiamo superare questi ponti in modo civile, ma senza paura, parlando e ascoltandoci l'un l'altro con urgenza e senza sentimentalismo, "parlando della verità con amore" (Ef 4:15).

Bibliografia aggiuntiva

Ortodossia ed ecologia, un libro delle risorse , Syndesmos, casella postale 22, 11-950 Bialystok, Polonia, FAX 48-543-747. Disponibile anche dal National Council of Churches Bookstore, PO Box 968, Elkhart, NEL 46515-0968. (800) 762-0968. Specificare il numero di libro EJ 9740, $ 15,00. Include riferimenti ad altre risorse sull'ecologia.
Sourozh, Journal of the Russian Orthodox Patriarchate in Britain , c / o EJ Robeson, 13 Carver Rd., Herne Hill, Londra, SE 24, 9LS, Inghilterra. Contiene l'articolo di Elizabeth Theokritoff e altri sul tema dell'ecologia. (Le copie possono anche essere acquistate dalla Libreria del Seminario di San Vladimir.)

Fr. Alexis Vinogradov è parroco di St. Gregory the Theologian Orthodox Church, Wappingers Falls, NY. È anche rappresentante dell'ACI del Comitato per le questioni ambientali del Consiglio nazionale delle chiese.

domenica 30 settembre 2018

Elite, Sinistra Globalista ed Immigrazione


Elite, Sinistra Globalista ed Immigrazione


E’ davvero sconfortante trovarsi ogni giorno ad ascoltare ripetutamente gli stessi slogan che come il canto male augurante di una civetta diffondono inquietudine e paura avvelenando il buon giorno di milioni di italiani le cui voci inascoltate non sembrano produrre alcun cambiamento da parte degli opinionisti, presentatori e giornalisti, tutti orientati con la sinistra del “pensiero unico”, gli stessi che continuano a dominare la scena nei media con la loro tracotante sfida ai milioni di italiani, in buona parte ormai preda di brutali aggressioni da parte di immigrati senza controllo che altro non possono che delinquere .
Per ottenere, infatti, ciò che non hanno e vorrebbero possedere per vivere una vita comoda sia pure in clandestinità, massacrano di botte chiunque, ai loro occhi possegga ricchezze da depredare. Così si ripetono le aggressioni che, quando vengono finalmente alla luce annunciate dai TG, sollevano ondate di indignazione poiché accade non solo in Italia ma anche in tutta l ‘Europa.
Sono le sinistre che hanno appoggiato in toto la politica globalista della Elite finanziaria Usa, senza aver preventivamente valutato le future catastrofiche conseguenze del loro agire, oggi , di fronte ad un incontrollabile fenomeno migratorio anzi che ammettere i loro errori battendosi il petto per aver trasformato un paese industrialmente ed economicamente florido in una discarica umana, reagiscono rispondendo con le accuse, gli insulti, le umilianti e condannabili falsità.
E’ preoccupante solo immaginare cosa potrà essere il futuro dei nostri giovani abituati , bene o male, alla vita comoda dei telefonini, della musica pop sempre più imbrigliati nella rete delle inessenziali mode, contro la forza fisica di muscolosi e forti giovani africani che nella lotta per la sopravvivenza, memori di quel colonialismo spesso disumano, che ha marchiato la vita e la storia di molti paesi africani, potrebbero soccombere divenendo essi stessi vittime di quel riscatto africano che già si sta mobilitando contro l’occidente particolarmente contro la Francia come il giovane attivista intervistato a Byoblu raccontava.
E tra questi giovani purtroppo anche i giovani di sinistra che senza conoscenza reale della storia si espongono con slogan provocatori come è accaduto a Bari dove i giovani del PD sfilando in segno di sfida per la strada dove ha sede il partito di ‘Casa Pound’ gridando slogan cattivi contro Salvini, hanno scatenato la reazione dei giovani rivali con conseguente guerriglia tra le parti . Gli eroi sono scomparsi dalla nuova generazione degli europei, impigriti da una vita sregolata non più sostenuta da quei valori che dovrebbero accomunare tutti gli italiani e gli europei in un unico obiettivo: la libertà e la indipendenza.
Quella indipendenza che oggi manca all’Europa costretta ad imporre le sue ‘leggi’ a popoli che in questo sistema dittatoriale (travestito da democrazia) non si riconoscono affatto e a ragione insorgono contro una Europa siffatta mai nata dalla volontà dei popoli europei.
Allora parliamo ancora di immigrazione e chiediamoci cosa c’entri l’immigrazione con l’Unione Europea in anni in cui la integrazione dei popoli europei era ancora un processo non del tutto concluso. Se lo scopo era quello di creare una Europa di popoli liberi e in pace ,chi ha veramente voluto introdurre un elemento di disturbo come la immigrazione di masse incontrollate se già la stessa Europa doveva affrontare le sue crisi economiche, politiche e sociali ?
La risposta non può che venire dalla stessa prepotente Oligarchia di potere USA che ha trasferito nella Casa Europea milioni di immigrati perchè questa invasione incontrollata distraesse l’Europa dall’affrancarsi dal dominio USA e dal pensare troppo in grande. L’Europa doveva rimanere sempre e solo un debole satellite Usa, pronto ad essere usato come utile alleato nelle sue ingiuste guerre innescate per distruggere la sovranità nazionale di popoli che non rispondono al suo folle progetto di assoluta egemonia .
D’altra parte questa era la strategia che lo stesso Brzezinski, ideatore del New World Order, aveva programmato. Appare chiaro che le sinistre italiane , nonostante i notevoli disagi che questa inarrestabile ed emorragica accoglienza stia creando al paese, per ragioni, oggi, sempre più palesi, non arretrano di un pollice ma continuano imperterriti ad accusare il nuovo Governo di voler distruggere il progetto Europeo usando quotidianamente l’immigrazione come arma difensiva contro Salvini e il Governo Lega – 5 Stelle. Questa è la ‘mission’ del piccolo e fedele Gentiloni che nella trasmissione di Flores martedì 25 set. con aria da timoroso chierichetto, insieme al suo compagno Renzi (intervistato da Lilly Gruber), a Bersani (da Flores), a Martina (su rai 3) continua la sua cantilenante e irrazionale difesa dei migranti intravedendo nelle azioni del Governo Salvini-Di Maio addirittura una ulteriore ondata di migranti; quei migranti che purtroppo questi diabolici signori useranno come proiettili umani virtuali contro l’operato di Salvini. I migranti sono ormai la nuova base di manovra e di consenso per la sinistra globalista.
E’ notizia recente che le tre navi fermate in precedenza da Salvini, entreranno nuovamente in azione per prelevare migranti. Un oltraggio al paese ed al popolo italiano che tradito da un pugno di connazionali al comando occulto del solito diabolico Soros, chiederà il conto alla storia che per onore di giustizia bollerà in eterno questa efferata compravendita di schiavi da usare come mezzi di ascesa politica. Infatti , pur di riuscire nel loro intento, le sinistre ancora virtualmente unite, corteggiano i cinque stelle perchè abbandonino Salvini e si alleino con chiunque abbia le magliette rosse. Puntano su Roberto Fico, che ora rappresenta il perno su cui far leva per trascinare l’intero gruppo al loro ovile. Roberto Fico infatti, ospite alla festa del Pd venerdì 21, in sintonia con le voci di Martina, Lucia Annunziata, etc…si è espresso contro l’operato di Salvini annunciando con la stessa irrazionalità dei suoi ‘compagni’ ideali del Pd, di proseguire nell’accoglienza illimitata. Molti elettori dei 5 stelle hanno protestato sui social per aver tradito il programma della campagna elettorale e rinunciato alle richieste che avevano acceso le speranze di tantissimi italiani feriti.Le sinistre infatti, consapevoli del declino ma ubbidienti agli impegni presi,continuano a chiedere accoglienza per tutta l’Africa fino a che l’Europa scoppierà in una guerra civile devastante a cui probabilmente i famosi Prodi, Amato ,Draghi, Monti e tutta la combriccola felice, non assisteranno perchè già nei paradisi gloriosi o nell’inferno inglorioso delle loro colpe. (strano che Bersani nella trasmissione di Floris del 25sett. continui a nominarli come fossero eroi ).
La irrazionalità della sinistra sta proprio in questo voler usare le parole senza razionalizzare il fenomeno immigrazione, senza fornire cioè, giustificazioni valide, logiche e razionali alla maggioranza degli italiani che immersi nella povertà, non possono condividere quello che essi stessi non hanno. Le sinistre ed i loro opinionisti di riferimento infatti si guardano bene dal raccontare la verità. Esse tacciono sulle divergenze e sui possibili conflitti che potrebbero innescarsi quando popoli culturalmente diversi, apertamente ostili al ‘modus vivendi’,europeo pericolosamente fanatici e dichiaratamente violenti nei confronti della cristianità europea, entrano a migliaia illegalmente e senza controllo alcuno nei nostri paesi.
Le conseguenze che verranno sono del tutto assenti nei discorsi  degli esponenti della sinistra immigrazionista, al contrario utilizzano soltanto i consueti slogan, ormai nauseanti e demenziali  che muovono  le labbra  dei loro militanti  e che sono  sempre gli  stessi : Salvini è fascista, è xenofobo, come chiunque contesti la narrazione delle migrazioni che ci apportano le” risorse” dall’Africa o dal Bangladesh..
Questo si spiega perchè, la gran parte dei politici e miltanti della sinistra globalista, succubi della propaganda,  si sono robotizzati e ripetono come marionette parlanti le stesse identiche frasi senza fantasia e senza intelligenza. Un chiaro esempio quanto espresso anche dal Marco Minniti in una recente intervista, parlando di Salvini: “.. i populisti e il Governo nazional-populista vogliono far saltare l’ Unione Europea usando i migranti”.
Minniti non poteva pronunciare frase più sciocca di questa. Non è un uomo solo che decide il destino dell’Europa ma sono i milioni di europei che alle elezioni votano in massa per quei candidati politici che sappiano difendere con coraggio quelle verità che le sinistre, malate di globalismo,  purtroppo continuano a negare o ignorare, ben sapendo che anche loro sono ostaggi della Oligarchia USA e che a correre verso il baratro ci saranno anche loro.
Questi politici  che esaltano le migrazioni e il futuro dellla società multiculturale sono gli stessi che hanno plaudito al totem dell’Europa anticristiana che procede verso la negazione della sua identità e delle sue radici, verso l’inesorabile ‘islamizzazione, una’Europa che ignora la verità sulle religioni, si sta incuneando in quel vicolo oscuro che è l’inferno di un futuro di conflitti con quella parte inconciliabile rappresentata dall’islam fanatico ed intollerante.
La cosa terrificante di questa Europa è che i più non hanno del tutto  compreso quale sia  il progetto occulto della Elite o si finge di non comprenderlo, riponendo fiducia  della Oligarchia di potere Usa che, da buon despota occulto, le sta inviando in casa da molti  anni il vero nemico, il vero “cavallo di Troia”, quello destinato a produrre la destabilizzazione e il caos, la distruzione della identità.  Sarà quello il probabile obiettivo occulto delle centrali di potere di quella elite di potere che manovra da dietro i governi e che diffonde le false credenze e i miti illusori del globalismo e della integrazione.

Elena Quidello

domenica 16 settembre 2018

L’IMMIGRAZIONE E’ ‘CAVALLO DI TROIA’ DELL’ ISLAM.


L’IMMIGRAZIONE E’ ‘CAVALLO DI TROIA’ DELL’ ISLAM. ORIANA FALLACI

Il 15 settembre 2006 moriva Oriana Fallaci giornalista e scrittrice acuta che ha lasciato ai posteri profetiche verità. Oggi la verità sulla immigrazione ci permette di reagire con più coraggio alle bugie che per anni sono state presentate come verità da una sinistra che con gli stessi metodi della Elite Finanziaria Usa, ha ingannato spudoratamente tutti gli italiani di buon cuore e aperti all’accoglienza. Ma tutto ha un limite, quindi, l’immigrazione, così’ come questa ci è stata imposta è diventata talmente insostenibile che i paesi europei uno dopo l’altro, stanno riconsiderando il loro consenso.
Vero è che gli svedesi alle recenti elezioni hanno dato fiducia al partito di destra aumentandone la forza politica.. Ovvio che i popoli europei rimpiangano la loro sovranità nazionale per essere caduti nell'inganno della immigrazione forzata che, se in un primo momento sembrava inneggiare alla multiculturalità come un processo inevitabile di progresso e di civiltà per tutte le genti del pianeta, ha lentamente rivelato il volto oscuro di una pianificazione’ criminale’ a danno degli stessi europei quotidianamente alle prese con una esasperante battaglia per la sopravvivenza pacifica, per il controllo della legalità e della quiete pubblica minacciata dalle tante azioni malavitose di cui in maniera crescente si rendono responsabili gli immigrati clandestini.
Per oscure ragioni le sinistre europee si sono coalizzate contro i loro stessi connazionali privilegiando una irresponsabile e incomprensibile difesa di centinaia di migliaia di migranti africani e asiatici i quali, contrariamente ai martoriati popoli del vicino medio-oriente (Iraq, Libia, Siria) bombardati a morte per sette lunghi anni dal feroce ‘Zio Sam’, godono di una quasi strisciante devozione come fossero intoccabili feticci da venerare. E’ inutile soffermarsi sulle ormai palesi differenze di trattamento documentate con estremo realismo dai tanti video che vedono gli immigrati lamentarsi di tutto, e prontamente soddisfatti in ogni loro richiesta.
Come faccia l’onorevole Boldrini a recitare ancora la pia donna che si commuove per gli africani che di mattina escono dagli alberghi con lo zainetto sulle spalle, gli occhiali da sole e il telefonino nelle mani pronti per andare a zonzo come turisti in vacanza, è davvero stomachevole; uno schiaffo ai tanti giovani italiani sempre in attesa di un lavoro che piova dal cielo. Un incubo questa Italia che è costretta ad ascoltare le pesanti offese e gli insulti di esponenti del P.D. i quali, come cani arrabbiati, imprecano contro l’attuale governo con toni e modi incivili superando i limiti della buona educazione e del rispetto che si deve al proprio rivale. Vedi Renzi che non perde mai l’occasione di denigrare il governo attuale o lo stesso Martina, che il  9 settembre scorso ha dato una pessima immagine della sua persona dalla privilegiata postazione del TG serale.
L’onorevole Martina che sembra non accorgersi che esiste un popolo italiano discriminato e sofferente, come un attore dilettante, tutto calato nel ruolo del difensore di una giustizia pulcinelliana, con occhi spalancati da invasato, viene ripreso dalle telecamere dei TG mentre urla ed intima a Salvini prima e a Di Maio dopo, colpevole questi di aver interrotto la trattativa sull’Ilva, di andare a casa; "andate a casa”, urlava l’onorevole con quel sentire tipico di chi sta rovesciando tutto l’odio represso ma generato da una insopportabile invidia per quei politici che gli avrebbero usurpato il 'trono.’ Una vera sceneggiata da Circo Equestre, indegna di un Ministro, studiata di proposito con quattro giovani che indossando magliette rosse alzavano le braccia come per cacciare via i ministri rivali non presenti sulla scena. ‘Storia di lucida follia’ direbbe un attento spettatore. Ma questo è il clima che ormai si respira nel nostro paese.
Un clima di cospirazione e di intolleranza verso i propri connazionali e di estrema quanto ingiustificata difesa di migliaia di nulla facenti, fatti salvi i siriani martoriati dalle bombe, a cui i contribuenti devono provvedere. Una farsa questa democrazia che sta scivolando verso un pauroso e feroce autoritarismo. E tuttavia, nei media si continua ad offendere con termini anacronistici come fascisti, estremisti, xenofobi, ultra destra; parole del tutto inadeguate ma pronunciate di proposito per distruggere l’avversario e condizionare l’ opinione pubblica a favore di una società piatta , disorientata, senza radici, senza legalità, immersa nel caos e nel disordine dove ad emergere deve essere un solo pensiero , quel pensiero che da potere ad una organizzazione come l’ONU che impone all’Europa di accettare l’immigrazione senza condizioni e che osa interferire nella vita politica di un paese inviando osservatori in Italia e in Austria semplicemente perché questi non starebbero facendo gli interessi di quel ‘potere occulto’ che i presidenti e i segretari li sceglie con gli stessi metodi dei re assolutisti del medioevo.
Ma la realtà supera anche la follia perché questa sinistra, colpevole di aver condiviso il piano criminale del Governo Ombra USA, nel suo cieco ateismo, non è stata in grado di cogliere gli aspetti devastanti e le diaboliche finalità di una immigrazione che nella sua continua invasione avrebbe dovuto innescare tra le diverse parti politiche e sociali quello scontro verbale cattivo ed offensivo proprio come quello di cui è stato protagonista l’onorevole Martina. Ma perché siamo giunti a questo punto di scontro? Perché non abbiamo ascoltato la voce di chi scriveva implorando LA FORZA DELLA RAGIONE, per porre fine al vile tradimento cui le sinistre si sono prestate accettando di percorrere la strada di quella pianificata globalizzazione che lentamente sta inghiottendo tutti i paesi civili in un baratro di morte certa? Si Morte, quella morte dell’anima oltre che del corpo perché quando la Mogherini, con il suo inglese quasi perfetto, compiacendosi del suo protagonismo presso il Parlamento Europeo, pronuncia, quasi con lo stesso tono delirante di un Hitler esaltato, che l’Islam è ormai parte dell’Europa, che la sharia dovrà comunque essere applicata dagli islamici perché parte della loro cultura, allora si che il tradimento appare in tutta la sua aberrante e ributtante verità. La verità che siamo ormai un popolo europeo già morto e che a camminare come zombi provenienti dall’Al di Là ci sono solo le nostre ombre.
Entriamo allora, con Oriana Fallaci in alcune pagine del suo libro, (LA Forza della Ragione) quel libro che ha aperto la mente dei lettori alla verità. Una verità vigliaccamente nascosta agli europei tutti, ma la cui Congiura si è dipanata sotto gli occhi di milioni di cittadini senza che ne avvertissero l’inganno. L’appassionata ricerca che Oriana si propose di avviare per comprendere come e perché nella sua amata Firenze spuntassero ogni giorno marocchini, volgarmente chiamati, ‘Vù cumprà’ perché agli angoli delle strade si improvvisavano venditori illegali di merce inessenziale, cominciò quando, in visita ad una esperta dell’Islam Bat Ye’or, autrice di un libro: Islam and Dhimmitude, questa le fornì le ricerche che Bat aveva effettuato da cui emersero le verità che ella cercava. Accadde che nell’ottobre del 1973 i 9 paesi membri che facevano parte della CEE, durante la guerra dello Yom Kippur o guerra del Ramadan, cedettero al ricatto annunciato dai nove paesi dell’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) che senza alcun preannuncio, quadruplicarono il prezzo del petrolio ed emisero l’embargo petrolifero agli Stati Uniti, alla Danimarca, all’Olanda e l’avrebbero esteso a chiunque non avesse sostenuto le loro richieste ovvero: il ritiro di Israele dai territori occupati, il riconoscimento dei Palestinesi, la presenza dell’O.L.P. ( Organizzazione per la Liberazione della Palestina) in tutte le trattative di pace, l’applicazione del principio contenuto nella risoluzione 242 dell’Onu che vieta l’acquisizione di territori tramite la guerra.
Francia e Germania decisero che bisognava aprire un dialogo con il mondo arabo e da quella decisione si susseguirono conferenze in diversi paesi europei ed arabi fino a che i rappresentanti dei nove paesi della CEE firmarono accettando pienamente tutte le condizioni imposte dall’Opec.. In un clima di euforia per i nuovi accordi con il mondo Arabo, in Francia fu pubblicata un piccola rivista dal nome Eurabia e nel 1975 l’Europa era già stata venduta all’ISLAM. Ancora incredula Oriana Fallaci cercò i vecchi numeri di Eurabia. Nel primo numero della piccola rivista, il direttore Bitterlin, scrive che “l’avvenire dell’Europa è ‘direttamente legato’ a quello del Medioriente sicché gli accordi economici della C.E.E. devono dipendere dagli accordi politici e questi devono riflettere la sua completa identità di vedute con il mondo arabo.” Il secondo numero di Eurabia, tra le altre cose cita la Risoluzione di Strasburgo che parla dei futuri immigrati. Cioè degli immigrati che i paesi Arabi hanno spedito insieme al petrolio in Europa. L’Associazione Parlamentare per la Cooperazione Euro-Araba costituita di 360 rappresentati, chiese ai Governi Europei “di predisporre provvedimenti speciali per salvaguardare il libero movimento dei lavoratori arabi che immigreranno in Europa nonché il rispetto dei loro diritti fondamentali… Dovranno inoltre stabilire uguali trattamenti nell’impiego, nell’alloggio, nell’assistenza sanitaria , nella scuola gratuita….. Gli immigrati e le loro famiglie dovranno essere in grado di praticare la vita religiosa e culturale degli Arabi…-. di esaltare attraverso la stampa e il mondo accademico il contributo dato dalla cultura araba allo sviluppo europeo…” temi che vennero ripresi dal Comitato di esperti che: “Insieme all’inalienabile diritto di praticare la loro religione e di mantenere stretti legami con i loro paesi d’origine, .. gli immigrati avranno il diritto di esportare in Europa la loro cultura. Ossia di propagarla e diffonderla.” (come dire che noi europei dobbiamo costantemente nutrirci di cultura araba (?)fino a che non saremo tutti diventati arabi) Questi sono solo una piccola parte di tutte le concessioni fatte agli arabi in Europa in quanto la cooperazione si estende al campo finanziario, economico, scientifico, tecnologico, nucleare , industriale e commerciale… Insomma è stato firmato un accordo che è andato oltre le intenzioni degli stessi promotori; vere imposizioni di cui sarebbe difficile liberarsene. Questi accordi avrebbero creato una modello di stato arabo nella nostra Europa a dispetto della democrazia che dovrebbe permetterci di rifiutare o di votare tramite un legittimo referendum.
Ma quali siano le forze scatenanti di questo deterioramento sociale che crediamo di poter controllare senza riuscirci lo sappiamo bene tutti, o se non lo sappiamo , lo intuiamo, lo percepiamo, lo sentiamo sulla nostra pelle , lo avvertiamo nei nostri pensieri e lo viviamo ogni giorno con quel disagio tipico di chi sa di non poter più controllare o arginare un fenomeno divenuto l’arma più distruttiva che possa essere stata lanciata contro l’Europa.Questa la verità che i responsabili hanno sempre nascosto come un segreto di Stato, la più grossa congiura della Storia moderna. Nelle parole di Oriana,“il più squallido complotto che attraverso le truffe ideologiche, le sudicerie culturali, , le prostituzioni morali, gli inganni, che il nostro mondo abbia mai prodotto.” Leggere il libro di Oriana Fallaci è come leggere la storia di questi 70 anni . Quella storia che non troviamo ancora in alcun libro di scuola ma che vive e vibra negli scritti e nelle parole di Oriana che alfine dice: “C’è l’Europa dei banchieri, che hanno inventato la farsa dell’Unione Europea, dei papi che hanno inventato la fiaba dell’Ecumenismo, dei facinorosi che hanno inventato la bugia del pacifismo, degli ipocriti che hanno inventato la frode dell’Umanitarismo. C’è l’Europa dei capi di Stato senza onore e senza cervello, dei politici senza coscienza e senza intelligenza,degli intellettuali senza dignità,e senza coraggio. L’Europa ammalata, insomma l’Europa vendutasi come una sgualdrina, ai sultani, ai califfi, ai visir, ai lanzichenecchi del nuovo Impero ottomano, insomma l’EURABIA.
Bisognerebbe vivere ogni giorno con gli occhi serrati per non vedere che di Europa non c’è quasi più nulla tranne che un’Europa virtuale dove i processi di sviluppo tecnologico, scientifico e sociale sono solo enunciazioni che non trovano rispondenza nella realtà tanto aberrante è divenuta la lotta per la sopravvivenza in un mare di incertezze e di sopraffazioni ideologiche che hanno deteriorato i rapporti sociali trasformandoli in uno scontro di volontà sotterranee che si sfidano a vicenda senza alcun ordine e senza la volontà di ripristinare la vera libertà a cui stiamo lentamente rinunciando.

L’elemento scatenante è rappresentato dalla presenza di una insostenibile immigrazione resa ancor più problematica dalla instaurazione di un corpo di valori contrastanti perennemente in opposizione a quelli che un tempo armonizzavano la vita sociale dell’Europa che si identificava in quei valori umani di cui un grande maestro ne aveva predicato la diffusione. I valori del perdono, dell’amore, della non violenza, del discernimento, della giustizia … valori che purtroppo si oppongono a quella di migranti che nella loro cultura hanno radicato insegnamenti provenienti da comandamenti opposti: la punizione come forma di controllo sociale e religioso , l’apostasia, la blasfemia, l’invito ad ‘uccidere l’infedele, il cannibalismo rituale, la vendetta e l’assassinio sistematico nelle lotte di potere.
Visioni contrapposte di concepire la vita e la società ; regole e comportamenti che lentamente si insinuano nel tessuto europeo per uniformarlo a quello delle leggi teologiche, giuridiche,sociali importate in Europa per essere diffuse e subdolamente acquisite dagli europei al fine di raggiungere finalmente quella EURABIA a cui Oriana Fallaci fa riferimento nel suo libro. Incancellabile rimane la verità che l’Europa è stata tradita da un pugno di politici incapaci di prevedere il futuro e le conseguenze delle loro decisioni a cui quasi certamente non sarà mancato il benestare dello Stato Ombra Usa che se ha ideato l’Unione Europea per tenere sotto controllo tutti i paesi dell’ovest e dell’est europeo, ha anche stabilito che questa doveva essere debole e sottomessa ad un altro feroce padrone al quale dovrà sempre dire di si per aver sottoscritto quel Si nel lontano 1973.
Elena Quidello
L'autrice dell'articolo: Elena Quidello, ex insegnante di lingua inglese, critico d'arte, giornalista, operatrice artistico culturale, cantore, consultore della Cancelleria della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala

venerdì 17 agosto 2018

PONTI dall'Eternità allo Sfascio

PONTI
dall'Eternità allo Sfascio

I soloni della plutocrazia radical chic ed i pennivendoli ad essi asserviti, dopo che per decenni ci hanno menato balle mostruose come quella che le opere in cemento armato erano eterne, oggi ci dicono che, al contrario sono stati buttati via i soldi dei contribuenti perché hanno una vita massima di 50 (cinquanta) anni.
Come è possibile se a Pechino stanno in piedi ponti illustrati da Marco Polo nel suo famoso libro "Il Milione" risalenti a parecchi secoli fa? Ed ancora stanno in piedi numerosi ponti costruiti in epoca romana e medioevale. Come mai le nuove tecnologie si sono dimostrate meno efficienti di quelle antiche?
Sono domande che tutti noi ci poniamo dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, spacciato per decenni come una delle opere ingegneristiche all'avanguardia del genio architettonico italiano.
Per doverosa informazione bisogna ricordare che i ponti costruiti durante il Regno d'Italia, compresi quelli del vituperato Regime Fascista, stanno ancora tutti intatti e, al contrario, quelli edificati nella Repubblica, ovviamente democratica ed antifascista nata dalla Resistenza, non resistono al tempo e si sbriciolano come neve al sole mettendo a repentaglio la vita dei cittadini italiani.Si è passati da un governo dirigista che con l'IRI aveva salvato l'economia italiana durante la recessione del 1929, portando la disoccupazione a zero e la lira a quota 90, ad un regime partitocratico. L'interesse nazionale che era il principio fondante del pensiero precedente è stato sostituito dalla logica del profitto, logica che ha pervaso ogni settore della società, comprese quelle che moralmente e spiritualmente dovrebbero esserne immuni, come ad esempio la Chiesa Cattolica che non fa più battaglie in difesa dei valori cristiani, della morale o della famiglia ma unicamente in difesa del business dell'immigrazione clandestina che le rende fior di miliardi. E' nel nome della nuova divinità, che non è il Dio Uno e Trino della cristianità , ma il dio uno e Quattrino del mondialismo capitalista, del cosmopolitismo liberal, del cattocomunismo, della lotta ad ogni principio di sovranità e di identità dei popoli. Questa azione in Italia è stata favorita dai  Governi di Sinistra che hanno, con Prodi e D'Alema, privatizzato le partecipazioni statali, smantellato l'IRI e svenduto il patrimonio pubblico agli interessi del capitalismo mondialista ed antinazionale. 

Il 30 aprile del 1933 il principe Umberto di Savoia e la consorte Maria Josè del Belgio, unitamente al  cavalier Benito Mussolini, Duce del Fascismo e  Capo del Governo, inaugurò a Venezia il Ponte del Littorio, ribattezzato successivamente, nel nome dell'antifascismo, Ponte della Libertà. Detto Ponte oltre che le automobili sopporta anche la ferrovia che congiunge Venezia alla terraferma. Ferrovia ampliata nel 1970 portando i binari da 2 a 4. Questo ponte, al pari di tutti gli altri costruiti durante il periodo monarchico,  con tecnologia meno avveniristica e più arcaica dei quelli del dopoguerra, sta ancora in piedi. Come mai allora i ponti costruiti nel dopoguerra, con cemento armato (che ci dicevano garantisse l'eternità) hanno tutti delle criticità?
Forse perché nel nome del profitto si sono utilizzati materiali scadenti, perché si dovevano finanziare anche i partiti repubblican-costituzionali e pagare tangenti? La cosa non è da escludere.
Questo anche alla luce delle inchieste sulla corruzione che agli inizi degli anni novanta del secolo scorso hanno spazzato via un'intera classe dirigente, poi purtroppo riciclatasi nella seconda attraverso soprattutto il PDS-PPI-DS-Margherita-PD e Forza Italia-PDL  ....

Sopra, come nel filmato,  riportiamo la testimonianza della giornalista Milena Gabanelli in un'inchiesta di Report sulla gestione della Autostrade a Benetton nel lontano 2004, poi i politici non dicano che erano all'oscuro...
Lo scrittore Maurizio Blondet, nel suo sito personale si domanda: Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”? (Domanda alla Procura). E questo perché i governi di Sinistra hanno messo il segreto di Stato sui contratti di concessione alle autostrade: Cosa c'è da nascondere e che il popolo non deve sapere? Conclude il giornalista:"E’ una domanda  che vorrei porre, da povero cittadino, a giudici, procuratori: quale altro motivo riescono a immaginare  per questo segreto – di Stato! – se non occulti scambi e benefici tra i politici che hanno concesso, e quelli che godono della concessione di un monopolio lucrosissimo?  Domando sinceramente: perché  io non riesco a immaginare altro.  Magari i giudici e procuratori, invece sì." 
Sempre in tema di Autostrade per l'Italia, delle quali è proprietaria la società Atlantia del compagno Benetton, il Soros italiano che col suo sodale Oliviero Toscani, promuove campagne a favore della snazionalizzazione dei popoli, del meticciato e dell'invasione afro-islamica del nostro Paese il giornalista Emidio Novi dice. "Insaziabili questi Benetton, più guadagnavano meno spendevano per la manutenzione delle autostrade che avevano avuto in regalo dal centrosinistra ... Fantasiosi questi Benetton. Prodi, Ciampi e Giuliano Amato s'erano impegnati con Bruxelles e soprattutto con francesi e tedeschi a smantellare l'IRI. Massimo D'Alema li prende in parola e nel 1999 decide di privatizzare la rete autostradale di proprietà dell'IRI e quindi dello Stato. ... Le Autostrade sono una Zecca che produce moneta sonante. I Benetton semifalliti come imprenditori del tessile-abbigliamento ... hanno incassato tanti di quei soldi da diventare investitori globali.  ... Con una redditività del 25% decidono di tagliare le spese di manutenzione. Per loro le Autostrade ex IRI sono una miniera d'oro inesauribile. Aumma aumma nel 2016 ottengono una proroga quarantennale con un emendamento aggiunto all'ultimo minuto alla legge Finanziaria. Una vergogna, la banda Renzi è capace di tutto. ... I contratti che riguardano i concessionari delle autostrade vengono secretati. ... Questa banda di malavitosi merita un decreto che spazzi via la benevolenza di TAR e magistratura civile corrotta. E che faccia capire a opposizioni e potere mediatico che la fortuna sta abbandonando i Benetton, e quelli come loro".
La sensibilità di Autostrade per l'Italia e della famiglia Benetton è tale che per le vittime della strage del Ponte Morandi non hanno detto una parola, anzi ci hanno pure lucrato sopra, sew è vero come ha detto l'on. Matteo Salvini, Ministro dell'Interno, hanno addirittura fatto pagare il pedaggio alle autoambulanze ed ai mezzi di soccorso. 
Che ci sia stato qualcosa che non funzionava nella privatizzazione delle Autostrade avrebbe dovuto accorgersi anche la magistratura, forse anche la stampa se fosse stata veramente libera e non asservita alla plutocrazia confindustriale della quale la famiglia Benetton è una delle massime rappresentanti, se è vero, come è vero che Gian Maria Gros-Pietro, ultimo  Presidente delle Autostrade pubbliche dell'IRI è stato successivamente promosso Presidente delle Autostrade private del Gruppo Benetton. 
A nostro modesto parere il Governo grillo-leghista del Cambiamento dovrebbe istituire una Commissione d'Inchiesta sulle privatizzazioni (fatte tutte dai governi della Sinistra pariolina e radical chic), istituire come fecero i Governi antifascisti non appena conquistato il potere un Tribunale speciale sugli illeciti arricchimenti di Regime (che constatò che i politici fascisti, a cominciare da Mussolini, avranno esercitato il governo in modo discutibile ma erano prevalentemente onesti) e far pagare alle classi politiche predatorie precedenti il danno erariale che hanno causato alle casse dello Stato, favorendo l'indebitamento pubblico e la pauperizzazione del nostro popolo.
Filippo Ortenzi
Rettore Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo

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