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sabato 20 luglio 2019

Parabola del Buon Samaritano

Parabola del Buon Samaritano
Una delle Parabole più note del Vangelo secondo Luca (Luca 10,25-37) è la Parabola del Buon Samaritano, una parabola che in se racchiude buona parte della dottrina cristiana della salvezza. L'autore è San Luca (Loukas) un medico siro di religione pagana di Antiochia dei Siri (1) convertito al cristianesimo dall'apostolo Paolo di Tarso (2). Persona colta e dal greco fluente San Luca, oltre al Vangelo a cui ha dato il nome è ricordato anche come autore degli Atti degli Apostoli.
Sotto riportiamo il testo della Parabola:

Il buon Samaritano

25 Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 26 Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» 27 Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». 28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo, e vivrai». 29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» 30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". 36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa». (3)

Un rabbino (dottore della legge ebraica)per mettere in difficoltà Gesù gli domanda quale è la via della salvezza eterna. Alla domanda di Gesù su cosa prescriva la legge, diligentemente risponde citando il Deuteronomio 6,5 "Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze." e il Levitico 19,18 "amerai il prossimo tuo come te stesso" ma poi fece la domanda trabocchetto: «E chi è il mio prossimo?». La domanda, apparentemente semplice in realtà era insidiosa. Per gli ebrei, come anche si legge in qualsiasi Vocabolario della lingua italiana significa vicino (4), per gli ebrei poteva essere esteso agli altri ebrei o, al più, ai non ebrei che vivevano tra di loro. Il prossimo per alcune sette ebraiche non riguardava asolutamente i non ebrei, tanto che alcuni gruppi estremisti come gli Zeloti (5) ed i Sicari (6) non esitavano ad assassinare i pagani. o gli ebrei ritenuti collaborazionisti col potere straniero (es. i sadducei o gli erodiani) che vivevano nel loro territorio. Anche in libri biblici come, ad es. i Maccabei non vi è traccia di una estensione erga omnes di detto termine. Gesù rispone raccontando la parabola,  o storiella esemplificativa, di un giudeo aggredito e spogliato dai briganti che giaceva ferito ai bordi di una strada. Orbene due autorevoli esponenti della nomenclatura religiosa ebraica, un Sacerdote (7) e, successivamente un Levita (8) lo videro, fecero finta di niente e, passarono sull'altro lato della strada per non soccorrerlo (si fecero, come si suol dire "gli affari loro" cosa che oggi in questa civiltà materialista e scristianizzata sembra quasi una cosa lodevole). All'esempio negativo di esponenti del clero ebraico verso un loro correligionario, pure considerato prossimo dalla mentalità ebraica, Gesù pone un esempio positivo, prendendo come pietra di paragone un membro di uno dei gruppi religiosi più odiati e disprezzati dagli ebrei ortodossi: un samaritano (9), cioè il seguace di una religione abramitica considerata eretica ed impura dagli altri ebrei. Al dottore della legge, probabilmente fariseo (i sadducei non credevano nella resurrezione e nell'immortalità dell'anima) Gesù ritorna sul concetto più volte espresso dell'ipocrizia di una religione vissuta come mera osservanza dei precetti (Matteo 23,13: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci") e non come amore per Dio e per gli altri. In questo comportamento amorevole verso l'altro è l'essenza stessa del cristianesimo, che non predica odio verso  chi non accetta la propria verità, come ad esempio, stravolgendo il messaggio cristiano ha fatto spesso il cattolicesimo (vedi le crociate contro gli Albigesi, i Dolcinisti, i Patarini ecc.,  le Pasque Piemontesi, la Strage degli Ugonotti, la IV Crociata contro gli Ortodossi di Costantinopoli, il Sacro Macello contro gli evangelici della Valtellina, la strage dei valdesi di Guardia Piemontese in Calabria ecc.) od oggi l'Islam, che divide le persone in Credenti e non Credenti o Infedeli, i quali ultimi non devono essere aiutati ma semmai sottomessi o uccisi (10). La Chiesa Ortodossa Italiana fin dalla fondazione ha visto nella Parabola del Buon Samaritano un'esempio da seguire ed un mezzo per essere cristiano. Il 20 giugno 2014 fu fondata la Confederazione delle Confraternite del Buon Samaritano, che secondo l'Art. 5 dello Statuto ha,  quale


(Finalità)



La   Confederazione delle Confraternite del Buon Samaritano non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale  nell’ambito della carità cristiana  quali:

a) costituzione, ove possibile, di strutture di volontariato con ambulanza per trasportando ammalati e diversamente abili;

b) costituzione di ambulatori per l’assistenza medico-sanitaria ad ammalati od infortunati;

c) assistenza materiale e spirituale agli ammalati od infortunati nel loro domicilio e nei luoghi di cura;
e) concorrendo con la propria organizzazione ed esperienza a soccorrere le popolazioni colpite da calamità naturali;
f) partecipazione a congressi, seminari, incontri. nazionali ed internazionali nei quali si dibattano problemi inerenti il primo soccorso e la pubblica assistenza;
g) impegnarsi  per la missione di evangelizzazione ed apostolato della Chiesa, manifestando un autentico slancio missionario, con l'intento di  promuovere la diffusione della fede ortodossa italiana.
h) effettuando ogni altro servizio-attività idoneo al raggiungimento degli scopi sociali.

Fini della Confraternita, il cui logo è stato effettuato dal sig. Paolo Roberto Manca di Sassari, che ringraziamo pubblicamente in questo articolo sono, pertanto, quelli di promuovere la carità cristiana nel campo socio sanitario,  il volontariato e la formazione di operatori pastorali di volontari della carità. 

Chi fosse interessato alla Confraternita può scrivere alla seguente email: confraternitabuonsamaritano@gmail.com 
Vi è anche la seguente pagina facebook:  



Mons. Filippo Ortenzi
vescovo del Lazio, della Tuscia e delle Terre di Roma 
della Chiesa Ortodossa Italiana
Rettore dell'Accademia Ortodossa San Nicodemo L'Aghiorita
Presidente della Confederazione delle Confraternite del Buon Samaritano


NOTE


(1) Antiochia dei Siri (oggi Antakia - Turchia)  - è stata per secoli la capitale politica della Siria e uno dei primi centri di diffusione del Cristianesimo (San Pietro è universalmente riconosciuto come il primo vescovo di Antiochia). Nel 1939 la Francia la cedette alla Turchia.
(2) Tarso (oggi Tarsus - Turchia) - nota per aver dato i natali a San Paolo è stata anche la capitale del Regno Armeno di Cilicia.
(3) Il testo è tratto dalla Bibbia Nuova Riveduta, curata dalla Società Biblica di Ginevra  che ha la particolarità di tenersi al passo con le evoluzioni della lingua italiana e con gli ultimi ritrovamenti archeologici (es. grotte di Qumran) (da Vikipedia)
(4) pròssimo agg. e s. m. [dal lat. proxĭmus, superl. di prope «vicino»]. – 1. Molto vicino (nello spazio), che si trova a brevissima distanza. (Vocabolario Treccani)
(5) zeloti, che significa zelanti,  era un gruppo estremista ebraico di derivazione farisaica fondato da Giuda di Gamala e Saddok il Fariseo, uno degli apostoli Simone proveniva da questa setta, tanto che nei vangeli è definito Simone lo Zelota (o anche il Kananite)
(6) Sicari  era un gruppo terrorista ebraico nato da una scissione degli zeloti. Operavano assassinando la gente con una spada corta che portavano sotto il mantello detta sica, da cui il nome.
(7) Sacerdote cohen. Nell'ebraismo il sacerdozio costituiva una casta ereditaria (come qualla dei bramini nell'induismo) riservata ai discendenti della famiglia levita di Aronne, gli unici ai quali era concesso di eseguire il culto ed effettuare sacrifici nel Tempio. Gli ebrei col cognome Cohen sono discendenti degli antichi sacerdoti.
(8) Leviti erano i membri della tribù di Levi, dediti al servizio religioso, anche con canti e suoni, e all'assistenza dei sacerdoti. In termini moderni stavano ai sacerdoti ebraici come i diaconi stanno a quelli cristiani. Gli attiuali ebrei discendenti degli antichi leviti fanno di cognome Levi.
(9) Samaritani (dall'ebraico shomronim - custodi della legge) sono i discendenti di ebrei della tribù di Efraim e Manasse rimaste in Canaan durante l'Esilio Babilonese dei giudei, e mescolatesi con le popolazioni pagane cananee. Il luogo dove erano concentrati era detto Samaria.  Dai Giudei, che si sentivano gli unici autentici ebrei, erano considerati eretici ed etnicamente impuri. Ai tempi di Gesù vi era ancora un forte astio tra le due comunità. Al contrario degli israeliti i samaritani hanno come Monte Sacro non Sion ma il Garizim ed hanno una loro Torah, che secondo alcuni studiosi ha più punti di contatto con la Septuginta ortodossa che quella masoretica. Un tempo numerosi hanno subito, nel corso dei secoli numerose persecuzioni da parte islamica ed oggi sopravvivono ancora in numero limitato (circa 800) tra la Palestina (Nablus)) ed Israele (Holon) venendo visti con antipatia sia dagli ebrei, che li considerano eretici e palestinesi che dai musulmani che li vedono come ebrei.
(10) Infedeli  Il Corano è pieno di Sure (capitoli) che incitano alla lotta ed alla violenza verso gli infedeli. Es: [8;12] "Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi" - [9;5] "…uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati." [2;88]- "Allah ha maledetto i miscredenti" - [2;191] "Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati:la persecuzione è peggiore dell'omicidio." - [2;193] "Combatteteli finché  il culto sia reso solo ad Allah." - [5;17,51] "O voi che credete! Non abbiate amici tra gli Ebrei ed i Cristiani." - [9;29] "Combattete coloro che non credono in Allah…che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati." - [33;64] "In verità Allah ha maledetto i miscredenti ed ha preparato
per loro la Fiamma" ecc. ecc. 

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