Cerca nel blog

venerdì 17 agosto 2018

PONTI dall'Eternità allo Sfascio

PONTI
dall'Eternità allo Sfascio

I soloni della plutocrazia radical chic ed i pennivendoli ad essi asserviti, dopo che per decenni ci hanno menato balle mostruose come quella che le opere in cemento armato erano eterne, oggi ci dicono che, al contrario sono stati buttati via i soldi dei contribuenti perché hanno una vita massima di 50 (cinquanta) anni.
Come è possibile se a Pechino stanno in piedi ponti illustrati da Marco Polo nel suo famoso libro "Il Milione" risalenti a parecchi secoli fa? Ed ancora stanno in piedi numerosi ponti costruiti in epoca romana e medioevale. Come mai le nuove tecnologie si sono dimostrate meno efficienti di quelle antiche?
Sono domande che tutti noi ci poniamo dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, spacciato per decenni come una delle opere ingegneristiche all'avanguardia del genio architettonico italiano.
Per doverosa informazione bisogna ricordare che i ponti costruiti durante il Regno d'Italia, compresi quelli del vituperato Regime Fascista, stanno ancora tutti intatti e, al contrario, quelli edificati nella Repubblica, ovviamente democratica ed antifascista nata dalla Resistenza, non resistono al tempo e si sbriciolano come neve al sole mettendo a repentaglio la vita dei cittadini italiani.Si è passati da un governo dirigista che con l'IRI aveva salvato l'economia italiana durante la recessione del 1929, portando la disoccupazione a zero e la lira a quota 90, ad un regime partitocratico. L'interesse nazionale che era il principio fondante del pensiero precedente è stato sostituito dalla logica del profitto, logica che ha pervaso ogni settore della società, comprese quelle che moralmente e spiritualmente dovrebbero esserne immuni, come ad esempio la Chiesa Cattolica che non fa più battaglie in difesa dei valori cristiani, della morale o della famiglia ma unicamente in difesa del business dell'immigrazione clandestina che le rende fior di miliardi. E' nel nome della nuova divinità, che non è il Dio Uno e Trino della cristianità , ma il dio uno e Quattrino del mondialismo capitalista, del cosmopolitismo liberal, del cattocomunismo, della lotta ad ogni principio di sovranità e di identità dei popoli. Questa azione in Italia è stata favorita dai  Governi di Sinistra che hanno, con Prodi e D'Alema, privatizzato le partecipazioni statali, smantellato l'IRI e svenduto il patrimonio pubblico agli interessi del capitalismo mondialista ed antinazionale. 

Il 30 aprile del 1933 il principe Umberto di Savoia e la consorte Maria Josè del Belgio, unitamente al  cavalier Benito Mussolini, Duce del Fascismo e  Capo del Governo, inaugurò a Venezia il Ponte del Littorio, ribattezzato successivamente, nel nome dell'antifascismo, Ponte della Libertà. Detto Ponte oltre che le automobili sopporta anche la ferrovia che congiunge Venezia alla terraferma. Ferrovia ampliata nel 1970 portando i binari da 2 a 4. Questo ponte, al pari di tutti gli altri costruiti durante il periodo monarchico,  con tecnologia meno avveniristica e più arcaica dei quelli del dopoguerra, sta ancora in piedi. Come mai allora i ponti costruiti nel dopoguerra, con cemento armato (che ci dicevano garantisse l'eternità) hanno tutti delle criticità?
Forse perché nel nome del profitto si sono utilizzati materiali scadenti, perché si dovevano finanziare anche i partiti repubblican-costituzionali e pagare tangenti? La cosa non è da escludere.
Questo anche alla luce delle inchieste sulla corruzione che agli inizi degli anni novanta del secolo scorso hanno spazzato via un'intera classe dirigente, poi purtroppo riciclatasi nella seconda attraverso soprattutto il PDS-PPI-DS-Margherita-PD e Forza Italia-PDL  ....

Sopra, come nel filmato,  riportiamo la testimonianza della giornalista Milena Gabanelli in un'inchiesta di Report sulla gestione della Autostrade a Benetton nel lontano 2004, poi i politici non dicano che erano all'oscuro...
Lo scrittore Maurizio Blondet, nel suo sito personale si domanda: Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”? (Domanda alla Procura). E questo perché i governi di Sinistra hanno messo il segreto di Stato sui contratti di concessione alle autostrade: Cosa c'è da nascondere e che il popolo non deve sapere? Conclude il giornalista:"E’ una domanda  che vorrei porre, da povero cittadino, a giudici, procuratori: quale altro motivo riescono a immaginare  per questo segreto – di Stato! – se non occulti scambi e benefici tra i politici che hanno concesso, e quelli che godono della concessione di un monopolio lucrosissimo?  Domando sinceramente: perché  io non riesco a immaginare altro.  Magari i giudici e procuratori, invece sì." 
Sempre in tema di Autostrade per l'Italia, delle quali è proprietaria la società Atlantia del compagno Benetton, il Soros italiano che col suo sodale Oliviero Toscani, promuove campagne a favore della snazionalizzazione dei popoli, del meticciato e dell'invasione afro-islamica del nostro Paese il giornalista Emidio Novi dice. "Insaziabili questi Benetton, più guadagnavano meno spendevano per la manutenzione delle autostrade che avevano avuto in regalo dal centrosinistra ... Fantasiosi questi Benetton. Prodi, Ciampi e Giuliano Amato s'erano impegnati con Bruxelles e soprattutto con francesi e tedeschi a smantellare l'IRI. Massimo D'Alema li prende in parola e nel 1999 decide di privatizzare la rete autostradale di proprietà dell'IRI e quindi dello Stato. ... Le Autostrade sono una Zecca che produce moneta sonante. I Benetton semifalliti come imprenditori del tessile-abbigliamento ... hanno incassato tanti di quei soldi da diventare investitori globali.  ... Con una redditività del 25% decidono di tagliare le spese di manutenzione. Per loro le Autostrade ex IRI sono una miniera d'oro inesauribile. Aumma aumma nel 2016 ottengono una proroga quarantennale con un emendamento aggiunto all'ultimo minuto alla legge Finanziaria. Una vergogna, la banda Renzi è capace di tutto. ... I contratti che riguardano i concessionari delle autostrade vengono secretati. ... Questa banda di malavitosi merita un decreto che spazzi via la benevolenza di TAR e magistratura civile corrotta. E che faccia capire a opposizioni e potere mediatico che la fortuna sta abbandonando i Benetton, e quelli come loro".
La sensibilità di Autostrade per l'Italia e della famiglia Benetton è tale che per le vittime della strage del Ponte Morandi non hanno detto una parola, anzi ci hanno pure lucrato sopra, sew è vero come ha detto l'on. Matteo Salvini, Ministro dell'Interno, hanno addirittura fatto pagare il pedaggio alle autoambulanze ed ai mezzi di soccorso. 
Che ci sia stato qualcosa che non funzionava nella privatizzazione delle Autostrade avrebbe dovuto accorgersi anche la magistratura, forse anche la stampa se fosse stata veramente libera e non asservita alla plutocrazia confindustriale della quale la famiglia Benetton è una delle massime rappresentanti, se è vero, come è vero che Gian Maria Gros-Pietro, ultimo  Presidente delle Autostrade pubbliche dell'IRI è stato successivamente promosso Presidente delle Autostrade private del Gruppo Benetton. 
A nostro modesto parere il Governo grillo-leghista del Cambiamento dovrebbe istituire una Commissione d'Inchiesta sulle privatizzazioni (fatte tutte dai governi della Sinistra pariolina e radical chic), istituire come fecero i Governi antifascisti non appena conquistato il potere un Tribunale speciale sugli illeciti arricchimenti di Regime (che constatò che i politici fascisti, a cominciare da Mussolini, avranno esercitato il governo in modo discutibile ma erano prevalentemente onesti) e far pagare alle classi politiche predatorie precedenti il danno erariale che hanno causato alle casse dello Stato, favorendo l'indebitamento pubblico e la pauperizzazione del nostro popolo.
Filippo Ortenzi
Rettore Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo

domenica 22 luglio 2018

Santa Maria Maddalena Apostola degli Apostoli e testimone oculare del Cristo Risorto


Santa Maria Maddalena
Apostola degli Apostoli e testimone oculare del Cristo Risorto


Oggi le Chiese cristiane ricordano Santa Maria Maddalena (detta anche Maria di Màgdala, perché era nata a Màgdala, piccola città di pescatori sulla sponda occidentale del lago Tiberiade), la discepola prediletta di Nostro Signore Gesù Cristo. Luca (Lc 8,1-2) ci ricorda che Gesù, nel suo peregrinare “per le città e i villaggi, predicando la buona novella del regno di Dio” aveva a fianco, oltre i dodici Apostoli, anche “alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni». Era quindi una discepola aggregata agli Apostoli, oserei dire il tredicesimo Apostolo. Secondo Luca (Lc 8,2-3) Maria Maddalena è, insieme a “Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altreuna delle finanziatrici della missione apostolica di Gesù, in quanto che li assistevano con i loro beni. Maria Maddalena, come è riportato nei Vangeli sinottici (Mt 27,55 – Mc 15,40-41 – Luca 23,55-56), accompagnò Gesù anche nella sua ultima missione a Gesusalemme. Al contrario degli Apostoli non rinnegò Gesù né si nascose ma fu presente sia alla crocifissione - «Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.» (Gv 19,25) – che alla deposizione nella tomba da parte di Giuseppe d'Arimatea. Il suo rapporto con Gesù era talmente forte che alcuni prendendo a pretesto un passo del vangelo gnostico di Filippo nel quale è scritto che Gesù baciava la Maddalena, sostengono che ne fosse la moglie, cosa non vera perché estranea sia ai vangeli, che agli atti degli Apostoli che alla Tradizione dei Santi Padri ed in contrasto con quanto scritto nel Novo Testamento riguardo al bacio rituale che i credenti debbono scanbiare tra loro: “salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio” (Paolo – Rm 16,16 e Pietro 1P 5,14). La sua figura aquistò ancora maggior rilievo alla luce del fatto che è stata la prima testimone oculare della risurrezione di Nostro Signore, come ci riferisce l'evangelista Marco (Mc 16,9-11) «Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala ...”. L'essere stata la prima testimone della risurrezione è ampliamente documentato dai Vangeli (Mt 28,1 – Mc 16,1-2, Gv 20,1 – Gv 20,18) che ci informano anche delle altre due donne che, insieme alla Maddalena, sono state le prime testimoni del Cristo Risorto: Maria madre dell'apostolo Giacomo il Minore e Salomè madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni. Durante il Medio Evo in ambiente cattolico, si diffuse la falsa identificazione tra l'apostola e la prostituta, come tra Maria Maddalena e Maria di Betania sorella di Santa Marta, tanto che in Irlanda le case di correzione per ragazze traviate erano chiamate “Magdalene”. Altro mito cattolico è quello relativo alla presenza della Santa in Francia, dove secondo una leggenda approdò a Saint-Marie-de-la-Mar vicino Marsiglia e che le sue reliquie sono custodite nella Chiesa gotica del comune provenzale di Saint Maximin la Sainte Baume (solo la testa perché il resto fu distrutto dai giacobini), e soltanto ultimamente, nel 1969, col Concilio Vaticano II la figura della Santa è stata rivalutata e rigettata l'identificazione con la prostituta redenta. Nel mondo ortodosso, Maria Maddalena, definita “Apostola degli Apostoli”, è stata da sempre particolarmente venerata. Secondo la tradizione, Ella seguì la Madonna e l'apostolo Giovanni ad Efeso, dove sarebbe morta e seppellita a ridosso della tomba dei sette dormienti; le sue spoglie sarebbero state poi traslate a Costantinopoli Nuova Roma nell'Anno Domini 886, dall'imperatore Leone II, detto il Filosofo. Per lo storico e scrittore Ramon Jusino, autore del libro “Maria Maddalena autrice del Quarto Vangelo?”, Maria Maddalena sarebbe autrice o coautrice del Vangelo di Giovanni, col quale condivise l'opera di apostolato ad Efeso, città greco-romana dell'Anatolia (oggi Turchia). Secondo il Libro del Salvatore, un testo gnostico noto come Pistis Sophia (Codex Askewianus) Gesù, dopo la risurrezione è rimasto ben 11 anni con gli Apostoli, e Maria è quella che in tale periodo interloquisce maggiormente con il Salvatore avendo una posizione ed autorevolezza maggiore di Pietro e degli altri discepoli, tanto che Gesù dice: “Tu beata, Maria. Ti renderò perfetta in tutti i misteri di quelli dell'alto. Parla apertamente tu il cui cuore è rivolto al regno dei cieli più di tutti i tuoi fratelli» (capitolo 17)
Filippo Ortenzi
Rettore dell'Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo


domenica 31 dicembre 2017

EGITTO - Ennesimo attentato contro la comunità ortodossa 



Nell'indifferenza del mondo, e del Vaticano - che più che interessarsi del genocidio dei cristiani in terra islamica s'interessa a difendere i rohingya musulmani della Birmania scacciati dal paese dopo che che hanno preso  le armi per instaurare un sultanato islamico nello stato dello stato del Rakhine - continuano gli attacchi degli estremisti arabi ed islamici per estirpare la popolazione autoctona egiziana (copta) e cristiana (ortodossa) dalla Repubblica Araba d'Egitto. Si sta verificando quanto scritto nel Vangelo di Giovanni (16, 2-3) "verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me."
Gesù stesso aveva previsto la nascita di religioni protese verso l'odio contro il bene, il giusto e i fedeli del Padre, quando disse, come ci riporta il Vangelo di Matteo (24, 9-14) "...vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nomeMolti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno moltiper il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine."

sabato 30 dicembre 2017

Posizione della Chiesa Ortodossa Italiana su difesa della vita ed Aborto

Posizione della Chiesa Ortodossa Italiana
su difesa della vita ed Aborto

Difesa della Vita ed Aborto

La Chiesa Ortodossa Italiana ritiene che, come da insegnamenti biblici, evangelici e conciliari (*1): “l'uomo è fatto ad immagine di Dio al momento del concepimento" la vita umana deve essere difesa fin dal concepimento.
Fedele agli insegnamenti divini per i quali «Dio non ha fatto la morte, né si rallegra per la fine dei viventi!» (Sap. 1, 13), dei comandamenti “crescete e moltiplicatevi” (Genesi 1,27) e “non uccidere”(Esodo 20) e della Didachè dove è detto chiaramente: «Tu non ucciderai con l’aborto il frutto del grembo e non farai perire il bimbo già nato» (Capitolo II,2) la Chiesa Ortodossa Italiana, nel solco della tradizione vetero e neotestamentaria condanna la pratica dell'aborto procurato e volontario (aborto) come peccato grave contro la morale e la fede cristiana ed equipara l'aborto procurato all'omicidio.
Comma 3) Parimenti sono condannate le pratiche atte a procurare la sterilità, pratiche già condannate da S. Agostino d'Ippona: «Talvolta questa crudeltà libidinosa o questa libidine crudele giungono a procurarsi delle pozioni che rendono sterili. Se il risultato non viene raggiunto, la madre estingue la vita ed espelle il feto che era nelle sue viscere, di modo che il bimbo muore prima d’esser vissuto o, se il bimbo viveva già nel seno materno, viene ucciso prima di nascere» (*2). E' peccato grave, pertanto,sopprimere la fertilità usando anticoncezionali perché viene negato il significato inerente alla sessualità matrimoniale e pregiudicato l'unione della coppia.
Comma 4) I fedeli della Chiesa facenti parte del personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie sono tenuti a sollevare l'obiezione di coscienza e chiedere di essere esonerati dal prendere parte agli interventi per l'interruzione della gravidanza in quanto pratica contraria al diritto alla vita dell'embrione.

Note

(*1) - canone 91 del Concilio Trullano

(*2) - S. Agostino d'Ippona - De nuptiis et concupiscentiis

Sua Eminenza Filippo delle Terre di Roma
(al secolo Filippo Ortenzi)
Eparca del Lazio della Tuscia e delle Terre di Roma

martedì 26 dicembre 2017

dal terzo libro di Ezra
(canonico per gli ortodossi ma apocrifo per i cattolici )

Il potere delle donne

IV – 13, 25
Zorobabele(1) cominciò a parlare così: “Signori, il RE è grande, gli uomini sono potenti, e il vino è forte. Ma chi c'è che li domina e signoreggia tutti? Sono le donne. Le donne hanno generato il Re e tutto il popolo che domina il mare e la terra. E' da loro che sono nati; sono esse che hanno allevato coloro che piantano le vigne, dalle quali viene il vino. Son loro che fanno le vesti degli uomini e rappresentano il loro vanto: gli uomini non possono vivere senza le donne. Se essi ammassano oro, argento e ogni cosa preziosa, quando vedono una bella donna mettono da parte tutto ciò e pensano a lei: a bocca aperta la guardano e la preferiscono tutti all'oro, all'argento e a tutte le cose preziose. L'uomo lascia suo padre, che lo ha allevato, e la sua terra per attaccarsi alla sua donna. L'animo dell'uomo è con la donna ed egli non pensa più né al padre, né alla madre, né alla sua terra. Da questo voi dovete capire che le donne vi dominano; non vi affaticate e penate per consegnare tutto alle donne? L'uomo prende la sua spada e parte per lontane imprese, … per navigare sui mari e sui fiumi: affronta il leone, avanza nelle tenebre e … porta tutto all'amata. L'uomo ama più la sua donna che il padre e la madre. ….

(1) Zorobabele Zorobabèle (Zerubbabel o Sesbassar) è un personaggio biblico, discendente della Casa di David, guidò il popolo ebraico, dopo che l'imperatore persiano Ciro ne consentì la partenza, da Babilonia, dove erano stati deportati a Gerusalemme, dove diventò il nuovo Governatore della Giudea dove sotto l'influenza dei profeti Aggeo e Zaccaria riprese l'edificazione del secondo Tempio.

giovedì 21 dicembre 2017

LA SUCCESSIONE DINASTICA IN CASA SAVOIA: GLI ESECUTORI TESTAMENTARI NON HANNO MAI AVUTO LA FACOLTA’ DI RICONOSCERE DIRITTI SUCCESSORI


LA SUCCESSIONE DINASTICA IN CASA SAVOIA: GLI ESECUTORI TESTAMENTARI NON HANNO MAI AVUTO LA FACOLTA’ DI RICONOSCERE DIRITTI SUCCESSORI

Santuario di Vicoforte (CN)

Come è noto le salme del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena (di fede ortodossa) sono rientrate in Italia e tumulate nel cimitero di Vicoforte (CN). A seguito di questo importante evento ci sono state delle discussioni su chi è il legittimo successore del Re come Capo di Casa Savoia. Il 20 dicembre 2017, sul quotidiano “Il Giornale”, a pagina 10, è stato dedicato un articolo ad un documento, definito “inedito” sul ruolo di Capo della Real Casa di Savoia attribuito a Vittorio Emanuele. Il documento, indicato come “esclusivo”, è arci noto e venne redatto per permettere il ritiro dei Collari dell’Annunziata, custoditi in un caveau di un istituto, ritiro per il quale era necessario un documento con l’indicazione di una persona fisica, che lo qualificasse come soggetto avente la disponibilità degli stessi e potesse quindi adempiere le disposizioni testamentarie del defunto Re Umberto.  Ricordiamo che, secondo le volontà del Re Umberto II, espresse appunto per testamento, i collari dell’Annunziata sarebbero dovuti andare all’Altare della Patria, cosa che non avvenne e che però fu il solo motivo per il quale venne redatto il documento di cui si sta discorrendo. La rievocazione da parte de “Il Giornale” dell’atto scritto, nel dicembre 1983, dagli esecutori testamentari del Re Umberto II, atto al quale viene attribuito valore di conferma del suo presunto "ruolo dinastico quale unico Capo di Casa Savoia" è del tutto inconferente alla sostanza giuridica della cosiddetta questione dinastica.
Il fatto stesso che Vittorio Emanuele si aggrappi a tale documento è rivelatore della sua consapevolezza di non avere più, dal 1969, posizione, diritti e prerogative di carattere dinastico e di non essere successore di suo padre Re Umberto nelle prerogative e nella Dignità Suprema di Capo della Real Casa. Chi è, per l’automatismo proprio della successione - in Casa Savoia come in tutte le Case Reali del Mondo, ovviamente regolato dalle Leggi dinastiche e civili - Capo di una Casa, non ha alcun bisogno di farselo riconoscere dagli esecutori testamentari del defunto Padre e Sovrano.
Gli esecutori testamentari di Re Umberto "dovevano" o, meglio, avrebbero dovuto se ciò gli fosse stato permesso da Vittorio Emanuele, adempiere ai suoi legati testamentari. Va ricordato che il Re lasciò in eredità il proprio patrimonio, alla vedova e ai quattro figli senza alcuna distinzione fra di loro, secondo il vigente diritto di famiglia italiano. Mentre, come è noto, destinò oggetti altamente simbolici e rappresentativi a soggetti esterni alla Famiglia Reale: ad esempio la Sindone al Papa, i Collari dell’Annunziata al Vittoriano, la "Rosa d’Oro" della Regina Elena a San Giovanni Laterano, ecc.
"Dovevano" ma non poterono: infatti, un anno dopo la morte del Re, avvenuta il 18 marzo 1983, gli esecutori testamentari – Re Simeone II di Bulgaria, figlio della Regina Giovanna nata Principessa Reale di Savoia, e il Principe Maurizio d’Assia, figlio della Principessa Reale Mafalda di Savoia, cugini primi e Cugini Dinastici del Re – si dimisero dall’incarico, come risulta dal verbale del Consiglio di famiglia firmato dalla regina Maria José, dai quattro figli e dagli esecutori stessi, per l’impossibilità di adempiere ai mandati ricevuti dal Re Umberto a causa del comportamento messo in atto da Vittorio Emanuele, comportamento di totale ostruzionismo e contrario alle volontà paterne espresse nel testamento dell’ultimo Re d’Italia.
Una realtà ben diversa da quella che “Il Giornale” vorrebbe far apparire, anzi, controproducente per i sostenitori di Vittorio Emanuele.
Quanto agli attacchi rivolti al Presidente della Consulta dei Senatori del Regno, Prof. Aldo Mola, evidentemente “Il Giornale”, che recentemente ha dedicato spazio ad eventi mondani curati da un’associazione omonima, evidentemente apprezza solo il lato “gossipparo” delle questioni inerenti il monarchismo o, meglio, uno pseudo monarchismo da avanspettacolo, e tralascia la serietà storica e il lavoro svolto in tanti anni, affidando i propri commenti ad “illustri storiografi”, come Pino Aprile, che appare essere più alla fantascienza che alla storia. Contenti loro. 

Sotto una foto dell'europarlamentare Mario Borghezio, unico politico italiano che è andato a Vicoforte per rendere omaggio alle spoglie dei Sovrani
Filippo Ortenzi

Richiesta di iscrizione ai Corsi

 Richiesta di iscrizione ai Corsi Accademia Ortodossa “San Nicodemo L'Aghiorita” email: accademia.ortodossa@gmail.com () Corso Liturgia ...