492 anni fa saliva al trono di Costantinopoli-Nuova Roma l'imperatore San Giustiniano I il Grande
Santi Giustiniano e Teodora - mosaico basilica di Ravenna
Il 1 agosto 527 salì al trono di Costantinopoli-Nuova Roma l'imperatore romano Giustiniano I (Flavius Petrus Sabbatius Iustinianus) nato 45 anni prima a Tauresio in Darcalia (i darcani erano una tribù illirico-albanese stanziata nei territori del Kossovo e di parte della Macedonia del Nord) . Giustiniano, fautore della Restauratio Imperi cercò di riportare l'unità nell'Impero riconquistando , grazie ai valorosi generali Belisario e Narsete, territori occidentali occupati dai barbari (dai vandali in Africa, dai visigoti in Spagna e dagli ostrogoti in Italia).
L'impero Romano ai tempi di Giustiniano
Oltre che per l'attività militare atta a riunificare tutti i territori dell'Impero Romano, l'azione di Giustiniano I Il Grande è stata determinante per porre quelle basi del diritto civile che sono alle radici della nostra civiltà cristiana ed occidentale. A lui si deve la redazione del Codex , del Corpus Iuris Civiliis, delle Istitutiones e delle Novallae constitutiones che sono le fondamenta anche della giurisprudenza moderna.
Fervente cristiano mandò missionari a convertire popolazioni barbare, come gli Eruli, gli Unni del Don. gli Abasgi, i Tzani. Mandò missionari tra le tribù arabe dei Nabatei e tra le popolazioni dell'attuale Yemen. A lui si deve la costruzione della Basilica di Santa Sofia (Agia Sophia) che è stata per secoli la sede del Patriarcato Ortodosso di Costantinopoli (nel 1453 dopo la caduta di Costantinopoli fu trasformata in moschea e da Kemal Ataturk in un museo di Istambul). Durante il suo Regno cercò di sradicare le religioni non cristiane dai territori dell'Impero (giudaismo, samaritanismo, paganesimo, manicheismo ...) e di combattere le eresie che stavano minando l'unità religiosa della Cristianità, principaalmente il monofisismo. Intervenne anche in campo religioso con Editti sulle eterodossie e di scomunica contro quei vescovi, come Antimo di Costantinopoli e Severo di Antiochia che avevano aderito all'eresia monofisita (dal greco monos unica e physis natura). Per la sua difesa dell'Ortodossia e contro il dilagare delle eresie è stato, unitamente all'imperatrice Teodora, sua consorte, glorificato come Santo dalla Chiesa Ortodossa. Contro i monofisiti indisse il II Concilio Ecumenico di Costantinopoli dove furono condannate dette false dottrine delle quali era il massimo teologo l'archimandrita greco Eutiche. Di Giustiniano parla anche Dante nella Divina Commedia dove lo pone, giustamente, in Paradiso.
Filippo Ortenzi
vescovo del Lazio, della Tuscia e delle Terre di Roma
P.S.
Le dottrine monofisite non hanno, storicamente, mai atticchito in Italia, salvo che nel gennaio di quest'anno, su imput del Capo della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala mons. Antonio Parisi (nome religioso Cosma) e del Primate della stessa prof. Alessandro Meluzzi, detta Chiesa ha firmato una intercomunione col Patriarcato europeo della Chiesa Etiope Tawahedo (in lingua geez: di una sola natura)
firma di intercomunione tra la Chiesa di Meluzzi e quella Tawahedo etiope
Le Chiese che accettano l'eresia monofisita (talvolta detta miafisita) sono quella copta d'Egitto, quella Tawaedo d'Etiopia ed Eritrea e quella siro-giacobita e la loro comunione è detta della Chiese Antico-Orientali.
Al fine di confiutare ogni dubbio sulla scelta cristologica dei parisiani, gli stessi hanno modificato il logo della Chiesa aggiungendo Antico Orientale a quello di Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, nonchè quello della Chiesa Copta il cui Papa nonché Patriarca di Alessandria d'Egitto ne è la massima autorità a livello mondiale.
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